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TI.MAMMENapping: ovvero l’arte del riposino

21.07.22 - 07:00
La pennichella dei bambini è utile o dannosa? E quanto deve durare?
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Napping: ovvero l’arte del riposino
La pennichella dei bambini è utile o dannosa? E quanto deve durare?

Incremento della produttività e dell’apprendimento, miglioramento della memoria e della gestione delle emozioni: sono questi i benefici del napping, indicato dalla Sleep Foundation come l’arte del riposino. In linea di massima, questi vantaggi riguardano i bambini in età prescolare e gli adulti, mentre ci si interroga sulla sua validità nei piccoli sotto i tre anni. In realtà sono proprio questi pargoli a manifestare il bisogno del riposino soprattutto pomeridiano, mentre mamma e papà cercano di capire se, soddisfare questa esigenza, possa intaccare la regolarità del sonno notturno. Per capire come sia meglio comportarsi, è bene tenere a mente alcune regole, dettate dall’utilità che da esse scaturisce. 

Prima di tutto bisognerebbe capire quanto debbano dormire i bambini ricordando che i neonati ne hanno particolare bisogno tanto da arrivare a 18 ore quotidiane di sonno, mentre con il procedere dell’età abitudini ed esigenze cambiano, permettendo ai bambini di regolarsi da soli e, soprattutto, in base al proprio livello di stanchezza. Nel primo anno di vita i riposini sono due, uno nella tarda mattinata e l’altro nelle prime ore del pomeriggio, e dovrebbero durare da mezzora a due ore al massimo, anche se, ovviamente, sono sempre le esigenze fisiche del piccolo a dettare le condizioni. Verso i due anni il riposino diventa uno ed è quello pomeridiano, mentre intorno ai quattro anni i pargoli arrivano anche ad evitarlo totalmente. I bisogni dei bambini devono essere compresi e rispettati, osservando la loro energia durante il giorno, ma se senza riposini durante il giorno, poco prima di cena i piccoli tendono ad appisolarsi, cosa fare? Se i pargoli si addormentano, sarà bene lasciarli riposare per non più di trenta minuti al fine di evitare di mettere a rischio il loro riposo notturno. 

Dopo la breve pennichella, bisognerà svegliare il piccolo con coccole e tanta calma, per aiutarlo a destarsi senza stress che potrebbe renderlo nervoso. In definitiva: non esiste una regola che stabilisca sino a che età si possa o debba fare il riposino pomeridiano, perché ci saranno sempre bambini che lo rifiuteranno abbastanza presto ed altri che continueranno a desiderarlo anche crescendo. L’importante è solo gestirlo in modo da non farlo diventare un problema per la regolarità del sonno notturno. I piccoli non dovranno mai essere costretti a fare il riposino, ma potranno essere invogliati a farlo ricorrendo agli stessi accorgimenti della routine della nanna serale: ninna nanna, favole e coccole, scegliendo il loro lettino anche per il pisolino così che imparino a riconoscere la cameretta come luogo dedicato al sonno. Per rendere il riposino efficace e ritemprante, inoltre, sarà bene che la stanza sia silenziosa ed in penombra, così da risultare confortevole e conciliante il sonnellino.

TMT (ti.mamme team)

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