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ti.mammeOnicofagia dei bambini: che fare?

09.09.21 - 08:00
Ansia e stress sono causa dell’abitudine di mangiarsi le unghie che va corretta prima possibile
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Onicofagia dei bambini: che fare?
Ansia e stress sono causa dell’abitudine di mangiarsi le unghie che va corretta prima possibile

Si chiama onicofagia ed è l’abitudine di mangiarsi le unghie. Un comportamento definito disturbo compulsivo che nella sua forma più grave vede anche intaccate cuticole e pellicine con rischio di infezioni e dolore. Ansia e stress sono alla base del problema che rientra tra i disturbi comportamentali e delle emozioni dell’infanzia e dell’adolescenza e, se trascurato, può accompagnare sino all’età adulta. I bambini possono cominciare a mordicchiarsi le unghie verso i 3-4 anni, anche se di solito il problema si manifesta in quelli più grandi o addirittura adolescenti. Il comportamento è indicato anche come un disturbo del controllo degli impulsi e dopo averlo messo in atto ne deriva un sollievo e, spesso, anche senso di colpa. Con le giuste correzioni l’onicofagia viene corretta e scompare, ma è importante ricordare che per chi si mangia le unghie è difficile smettere e che rimproveri, punizioni e prese in giro per questo comportamento sono assolutamente inutili, se non controproducenti.
Unghie curate e pulite possono aiutare a far passare la voglia di rosicchiarle che, comunque, può essere aiutata con l’uso di prodotti dal sapore sgradevole da applicare sulle unghie stesse. Ma attività sportive e all’aria aperta sono un aiuto importantissimo per bambini e ragazzi, che in questo modo scaricano le tensioni, così da non sentire più la necessità di rosicchiarsi le unghie. Anche attività artistiche da svolgere con le mani (disegno, scultura, musica per esempio) aiutano a non mettere le mani in bocca, e persino la manipolazione delle palline morbide antistress risulta un aiuto efficace. L’opinione del pediatra o del medico di famiglia sarà necessaria se ogni tentativo fallisce e l’interessato ingoia le unghie e si procura delle ferite strappando le pellicine. Ma soprattutto bisognerà chiedere l’aiuto del medico riconoscendo la personale incapacità a gestire la situazione o verificando che essa fa parte di una situazione di disagio più grande nella quale compaiono difficoltà di relazione e ricorrono aspetti di autolesionismo.

 

TMT (ti.mamme team)

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