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TI.MAMMEChi ha paura del lupo cattivo?

30.06.21 - 08:00
I timori nei bambini sono reali e legati all’età. Cosa fare per aiutarli?
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Chi ha paura del lupo cattivo?
I timori nei bambini sono reali e legati all’età. Cosa fare per aiutarli?

 

Per ogni aspetto della vita c’è un «consiglio della nonna» ad aspettarci, ma se qualcuno vi suggerisce una terapia d’urto per le paure dei bambini, fate finta di non sentire. Perché non c’è niente di più sbagliato che sottovalutare le paure dei piccoli e, siccome esse fanno parte della loro crescita, è più utile imparare a riconoscerle e gestirle. Quindi niente bambini lanciati in acqua per aiutarli a superarne il timore o messi in groppa ad un cavallo per favorire il loro approccio con gli animali: c’è il rischio di un trauma difficile da correggere. Meglio comportarsi consapevolmente, provando a ricordare le esperienze personali all’età dei propri figli. Prima di tutto bisogna ricordare che la paura esiste davvero già nei più piccoli e non è direttamente proporzionale all’età: quindi, se un bimbetto di 5 anni che crede ai mostri in piena notte scorge un’ombra, vive un vero momento di terrore. Ovviamente la paura, in quanto emozione derivante da situazioni, è legata all’età nella misura del livello di maturazione del piccolo e del suo livello di esperienze e conoscenze. 

Per comprender meglio: sino a sei mesi il pargolo avrà timore di lampi e rumori improvvisi e poi sino all’anno si spaventerà per l’altezza e per le persone sconosciute, tutto in relazione al livello di sviluppo del sistema nervoso che migliora la percezione anche visiva di spazi, distanze e volti. Con il passare degli anni, le paure cambiano e, a quelle che via via regrediscono sino a dissolversi, ne subentrano altre: legate alla realtà e alla fantasia sino ai 3 anni, buio, mostri, lupi, fantasmi, malattia e morte sino ai 6 con in più il terrore di perdersi perché subentra il desiderio di esplorare, ma manca l’ardire per farlo. Fin qui le paure non sono durature, ma quelle che arrivano da questa età sino ai 10 anni sono più durature e comprendono quella per gli insetti, il sangue e le iniezioni, ma anche l’ignoto, i ladri e i rapitori. I ragazzini possono provare terrore guardando un film horror e temere gli ospedali. Agli adolescenti, invece, spettano il timore di parlare in pubblico, di arrossire e di fare brutte figure. Ai genitori rimane una domanda: come aiutare correttamente i propri figli a superare ogni paura? Prima di tutto bandire l’ansia dal proprio atteggiamento e preferire una sorta di accondiscendenza: tutti abbiamo paura di qualcosa, ma per fortuna ogni paura può essere superata. Conoscere e capire aiuta a sconfiggere la paura, quindi un bambino abituato agli animali domestici non avrà paura di cani o gatti, ed avere un genitore accanto gli permetterà di affrontare una novità per rendersi conto di ciò che è senza apprensione. 

Ed a proposito di genitori: il loro comportamento è sempre determinante in qualsiasi situazione, serve ricordarlo. Se mamma deve allontanarsi per motivi di salute o di lavoro il piccolo deve essere informato con un po’ di anticipo e con il giusto quantitativo di informazioni che lo aiutino a non brancolare nell’incertezza. Inoltre gli si può affidare un compito da svolgere nel periodo in cui la mamma non ci sarà e sarà utile informarlo di chi lo accudirà in quel periodo. In linea di massima, sostenere i più piccoli nella gestione delle loro paure è un compito importante che passa attraverso alcuni accorgimenti importanti. No a troppe rassicurazioni che convincono di un reale pericolo, e ai discorsi sulle fobie in sua presenza; sì ad affiancare il bambino nella conoscenza diretta e graduale di ciò che lo spaventa. Fondamentale anche l’esempio: il piccolo ha paura degli insetti? Per fargli capire che si tratta di un timore relativo basterà che mamma o papà gli mostrino la coccinella che cammina sul proprio braccio senza provocare fastidio per aiutarlo a ripensare a quella situazione e rivedere il suo preconcetto. Il linea di massima meglio la coccinella o la formichina del calabrone per evitare di peggiorare la situazione!

TMT (ti.mamme team)

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