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TI.MAMMESalvare i bambini dalla violenza di genere

24.06.21 - 08:00
Educare i più piccoli al rispetto di tutti è fondamentale per avere adulti tolleranti e consapevoli
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Salvare i bambini dalla violenza di genere
Educare i più piccoli al rispetto di tutti è fondamentale per avere adulti tolleranti e consapevoli

La definizione del vocabolario la indica come «la disposizione ad astenersi da atti offensivi o lesivi, implicita nel riconoscimento di un diritto», ma più semplicemente viene indicata come rispetto. Se ne parla tanto, ma si conclude così poco da doversi appellare a più elevati obblighi morali per ottenere la giusta considerazione delle libertà personali. La parità di genere è, forse, l’espressione più alta dell’impegno profuso a tutela dell’uguale trattamento, in ogni ambito, di persone di sesso diverso. Dover creare specifici dicasteri per riuscire a garantire il rispetto di tutti, la dice lunga sul livello di bruttezza morale che l’essere umano ha raggiunto e, per provare a correggere il tiro dalla base, diventa sempre più frequente la raccomandazione ad educare correttamente i bambini, con il buon esempio e senza trasferire su di loro stereotipi fuorvianti. La normalità dovrebbe essere quella di esseri umani abituati a rispettarsi prescindere da sesso, etnia, religione, senza prevaricazioni di sorta, ma così non è purtroppo e ancora si assiste a definizioni sessiste di attitudini ed inclinazioni che fanno storcere il naso al cospetto di qualcosa che non rientra in quello che ci si aspetta. 

Ragazzine che giocano a calcio e bambini che praticano danza classica, per esempio, scatenano lo sbigottimento di quanti pensano davvero che si sovverta il mondo se le femminucce non vestono di rosa e i maschietti di azzurro! Gli stereotipi sono diventati pregiudizi ed in quanto tali hanno rovinato tutto, a cominciare dalla libertà personale. Per risolvere la situazione bisogna affidarsi ai bambini ed alla loro mente libera da preconcetti, lasciandola tale! I piccoli dovrebbero avere la fortuna di rimanere ben lontano da retaggi fuorvianti, che ancora assegnano alle bambine le faccende domestiche e ai bambini il lavoro fuori casa. La loro formazione dovrebbe essere affidata ad esempi corretti basati sull’accettazione totale dell’altro, eliminando anche quelle frasi odiose e svianti che chiamano maschiaccio una pargola che si sporca giocando a pallone in giardino e rientra tutta sbrindellata e sudata e danno della femminuccia ad un piccoletto che piange esprimendo le sue emozioni di dolore o rabbia o insofferenza. Chi l’ha detto che le bambine sono solo pizzi e fiocchetti ed i bambini capelli arruffati e ginocchia sbucciate? 

La prevaricazione e l’inibizione sono nemiche della libertà e del rispetto, è questo che i bambini devono imparare da subito, grazie agli esempi dati da genitori, insegnanti e adulti vicini in genere. Vietato far passare messaggi vetusti di netta divisione di ruoli in famiglia e nella società, per consentire ai bambini di crescere sicuri di sé e tolleranti verso il prossimo, al fine di prevenire diseguaglianze prolifiche di violenza di genere. Eliminare la divisione tra cose da femmine o da maschi è un primo passo importante da sostenere con il favoreggiamento delle scelte personali dai giochi, ai vestiti alle compagnie. Concedere rassicurazioni ai maschietti e lasciare che le femminucce proferiscano risposte sgarbate, evitare testi scolastici con illustrazioni obsolete ed errate con papà in poltrona e mamme a spignattare in cucina; e quelli con storie tutte uguali nelle quali le donne sono principesse frivole e fragili e gli uomini guerrieri forti e coraggiosi. Favorire la comprensione dell’uguaglianza tra individui e del rispetto del pensiero altrui è fondamentale per lasciare che i bambini possano salvarci da una grettezza capace di uccidere e ferire. E se vostra figlia chiede un taglio di capelli cortissimo, non ditele che così sembrerà un maschio, perché non è scritto da nessuna parte che i capelli lunghi siano femminili e quelli corti no! E viceversa.

TMT (ti.mamme team)

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