Cerca e trova immobili

TI.MAMMEIl pensiero magico che rende grandi i bambini

22.06.21 - 08:00
Che cosa c’è dietro l’abitudine dei bambini di trasformare il mondo degli adulti in una realtà a loro misura?
Deposit
Il pensiero magico che rende grandi i bambini
Che cosa c’è dietro l’abitudine dei bambini di trasformare il mondo degli adulti in una realtà a loro misura?

Non hanno bacchette magiche, ma sanno fare magie straordinarie che funzionano solo per se stessi, ma valgono più di un incantesimo. Loro sono i bambini e la loro arma segreta è il pensiero magico che li accompagna almeno fino ai sette anni e li aiuta ad affrontare il mondo. La capacità tutta dei piccoli di vedere oltre è il modo più semplice che hanno per sfidare le novità e tutto ciò che non conoscono, senza rimanerne sopraffatti. Rituali, sortilegi propiziatori, semplicemente abitudini: comunque le si chiami sono espedienti con i quali i bambini superano il gap emotivo del loro essere troppo piccoli rispetto ad una realtà a misura di adulti. Il pensiero magico si sviluppa intorno ai due anni e rimane attivo sino agli otto e rende i piccoli capaci di dare nuova identità alla realtà, plasmandola a proprio piacimento e dimensione. Cucinano con le foglie, parlano con gli oggetti, curano le ferite con i baci, pronunciano parole magiche per esorcizzare la paura del buio.

Nascono così le consuetudini infantili di sistemare tutti i pupazzi la sera prima di dormire, affinché facciano la guardia contro mostri immaginari; di fare qualche gesto a metà strada tra lo scaramantico e il propiziatorio prima di tirare un calcio di rigore o fare un tuffo; e così via. Cosa fare di fronte a questi comportamenti che, spesso, si arricchiscono anche di racconti fantastici e mirano a coinvolgere i genitori? Prima di tutto non bisogna considerare quelle narrazioni come bugie e, quindi, non bisogna rimproverare o punire i piccoli per averle raccontate. Poi è bene che anche gli adulti si calino nella dimensione fantastica dei loro bambini, rendendosi disponibili a condividerne le regole, giocando sul piano fantastico con loro. Nel suo pensiero magico, il bambino crea la storia, ne è protagonista attivo e ha bisogno di essere sostenuto, assolutamente non ostacolato per non rischiare di sminuire l’importanza di quell’esperienza.  

TMT (ti.mamme team)

Seguici anche su Facebook e Instagram

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.