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TI.MAMMEHolding: quando l’abbraccio diventa terapeutico

20.05.21 - 08:00
La tecnica sperimentata negli anni Settanta si conferma valida contro capricci e rabbia di bambini ed adulti
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Holding: quando l’abbraccio diventa terapeutico
La tecnica sperimentata negli anni Settanta si conferma valida contro capricci e rabbia di bambini ed adulti

«Gli abbracci possono fare molto – specialmente per i bambini» diceva Diana Spencer, sottolineando l’importanza di un gesto senza sapere, forse, che la sua importanza è davvero così tanta da averlo reso un metodo terapeutico. Esiste una tecnica nata negli Stati Uniti e chiamata holding, infatti, che indica l’abbraccio come il metodo migliore per la gestione di capricci e disagi nei bambini. Negli anni Settanta fu la psicoterapeuta Martha Welch a proporne l’utilizzo prima con i bambini autistici e poi con tutti gli altri, riscontrandone la valenza per far rientrare bizze o accessi di collera. Il principio di partenza nella logica dell’holding è il contatto fisico, la cui utilità è già verificata con i neonati che superano il trauma della nascita nell’abbraccio della mamma. 

Anche i bambini più grandicelli, però, traggono benefici da un abbraccio, ricavandone sicurezza e protezione. In realtà l’holding è un atto diverso che arriva in momenti particolari, quelli in cui il piccolo è interessato a tutto tranne che a un abbraccio! Il gesto, quindi, è quasi imposto e diventa una forma di contenimento fisico ed emotivo. Le braccia della mamma inizialmente bloccano il pargolo, per poi trasformarsi pian piano in un guscio protettivo nel quale il bambino stempera la crisi del momento. Si quietano gli strepiti per ascoltare la voce dolce e tranquilla della mamma (o dell’adulto che abbraccia) che prova a descrivere lo stato d’animo del piccolo così da farlo sentire compreso, e si smorzano i capricci mentre il piccolo si sente accolto in qualcosa di bello nonostante stia esprimendo la sua rabbia. 

Nel tenero invasato svanisce il timore di essere considerato cattivo mentre si abbandona ad urla e bizze e di essere rifiutato per questo, mentre la vicinanza e la disponibilità dell’adulto consolatore diventa il modo per riconoscere le proprie emozioni senza rimanerne spaventati. Ma il doppio valore dell’holding è quello di funzionare anche con gli adulti! A patto che chi lo pratica sia capace di essere un punto fermo per chi viene abbracciato, senza lasciarsi contagiare da ansia o nervosismo. Tanto per gli adulti che per i bambini la regola perché l’holding possa funzionare è quella di rimanere sereni anche al cospetto di rabbia ed aggressività, evitando che gli altri adulti, eventualmente presenti, possano interferire con quell’abbraccio non comprendendone l’importanza ed il significato.

 

TMT (ti.mamme team)

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