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TI.MAMMETemper tantrums: i capricci nevrotici dei bambini

19.04.21 - 08:00
Come gestire le bizze isteriche dei piccoli senza traumi e conseguenze
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Temper tantrums: i capricci nevrotici dei bambini
Come gestire le bizze isteriche dei piccoli senza traumi e conseguenze

Urla, strepiti e calci per l’aria: sembra una scena da indemoniati, ma è un temper tantrum, ovvero un’esplosione d’ira nei bambini. La definizione inglese non è rincuorante perché sembra il versetto di qualche rituale magico ed in realtà è proprio una magia quella che servirebbe per risolvere la situazione! Il problema è quello dei capricci isterici dei bambini intorno ai due anni di età che sembrano preda di scatti d’ira incontenibili e bizze fuori controllo, con le quali si oppongono a qualcosa richiesto dai genitori. Lo sgomento è inevitabile vedendoli rompere oggetti oppure lanciarli, contorcersi per terra, urlare, pestare i piedi e piangere: a guardare queste scene i genitori si innervosiscono e, se avvengono in pubblico, subentra anche l’imbarazzo, ma in realtà l’unica cosa da fare è mantenere la calma. Di solito questi capricci isterici tendono a placarsi spontaneamente appena il piccolo invasato si rende conto di non aver scelto la via giusta per ottenere qualcosa: il capriccio non paga! 

L’importante è che le sue bizze ricevano come risposta la fermezza dei genitori che, così, rappresenteranno l’autorità agli occhi del ribelle. I temper tantrums, purtroppo, non mancheranno ed è, quindi, necessario sapere come gestirli aiutando il piccolo a superarli in modo vantaggioso. Vietato accontentare il dissidente nevrotico pur di farlo smettere, si convincerebbe solo di aver trovato il modo per ottenere quello che vuole. Al contrario bisogna ignorare i suoi capricci anche se persistenti ed estremamente agitati: è faticoso e stressante, vero, ma è necessario. Non urlare, perché altrimenti il piccolo lo farà ancor più forte; non cedere, per non fargli credere che un bel capriccio coreografico sia risolutivo. Pronunciare un secco no, con espressione del volto seria e guardando il bambino dritto negli occhi è la strada del successo. 

Naturalmente non bisognerà cedere alla tenerezza per evitare che il «no» appena detto perda valore. Guardarlo sarà per il piccolo la risposta alla sua richiesta di attenzione e, contemporaneamente, rimarrà intimorito dallo sguardo serio su di lui. Il capriccio non andrà punito, del resto i bambini di due, tre anni non sono ancora capaci di gestire le proprie emozioni, quindi è normale che abbiano un tantrum. Al contrario bisognerà insegnare al pupetto come comportarsi in diverse situazioni in modo che possa essere preparato a gestire le diverse emozioni. Rientrato il terribile tantrum, però, non ci si deve sentire in colpa per aver resistito al capriccio forsennato o per timore di non essere buoni genitori. Questi comportamenti, per quanto stressanti, sono normali nei bambini e l’unica cosa importante è quella di aiutarli a gestire rabbia e frustrazione.

TMT (ti.mamme team)

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