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TI.MAMMELa gravidanza molare: conseguenze e rischio mortalità

01.04.21 - 08:00
Una complicanza rara caratterizzata da sintomi specifici e cause generiche
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La gravidanza molare: conseguenze e rischio mortalità
Una complicanza rara caratterizzata da sintomi specifici e cause generiche

Un ovulo anomalo o difformità cromosomiche possono causare quella che la medicina definisce gravidanza molare. Il fenomeno rappresenta una complicanza, fortunatamente rara, della gravidanza, nota anche con il nome di mola idatiforme, mola vescicolare e patologia trofoblastica gestazionale, contraddistinta da una crescita squilibrata dei trofoblasti, i villi che sostengono l'embrione. La gravidanza molare può essere parziale se caratterizzata dallo sviluppo parziale del feto che non può sopravvivere e può finire assorbito tra i villi che continuano a crescere; e completa con il feto che non si sviluppa mentre la placenta si impianta e si formano piccoli sacchi contenenti liquido. La mola idatiforme può essere considerata un mancato aborto spontaneo senza espulsione del frutto del concepimento. Questa complicanza riguarda donne under 17 o, al contrario, quarantenni o poco meno, ma non rappresenta un rischio per la fertilità delle pazienti né favorisce l'incidenza di problemi congeniti. 

La natura della gravidanza molare nella maggior parte dei casi è benigna e tende a regredire autonomamente, ma nel 2-3% dei casi può evolvere in un tumore maligno molto invasivo, detto coriocarcinoma. Quali sono i sintomi della mola idatiforme? Nausea, sanguinamento vaginale, dolore pelvico, pressione alta, cisti, anemia, ipertiroidismo ed assenza dell'embrione sono i principali campanelli di allarme della malattia che può causare setticemia, tossiemia ed infezioni intrauterine, oltre l'indicata forma tumorale. In caso di regressione spontanea, la mola verrà trattata con la somministrazione, per sei mesi di un contraccettivo orale. In assenza di regressione spontanea, invece, ci vorrà un intervento di svuotamento dell'utero detto isterosuzione, con seguente assunzione di ossitocina e raschiamento uterino. I casi più gravi vengono trattati con isterectomia, ovvero totale asportazione dell'utero. In caso di mola maligna, la prognosi ha un tasso di mortalità elevato che può essere scongiurato con una terapia aggressiva da avviare subito.

TMT (ti.mamme team)

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