Il disturbo può essere sintomo di infezione da coronavirus
Una perdita dell'olfatto, parziale o totale, è detta anosmia e può essere temporanea o definitiva, senza conseguenze dirette sulla salute. Il disturbo, però, può comportare un calo dell'interesse per il cibo dal quale scaturirebbero perdita di peso e malnutrizione oltre che depressione. Di solito il problema è a risoluzione spontanea in presenza di anosmia patologica, ma se entro pochi giorni dal profilarsi del fenomeno, il disturbo non svanisce autonomamente, è necessario rivolgersi al medico. Verificate le cause, eventualmente derivanti da raffreddore, sinusite o poliposi nasale, il dottore potrà procedere alla prescrizione più indicata che può prevedere anche l'assunzione di antibiotici.
Nei pazienti over 60 l'anosmia può manifestarsi anche in forma permanente per la quale, sfortunatamente, non esiste cura. Ma ci sono anche altre diagnosi nelle quali l'anosmia gioca un ruolo importante. La perdita dell'olfatto, infatti, è stata indicata, insieme a quella del gusto (ageusia), come sintomo di infezione da Sars-Cov-2 che è, inizialmente, a carico di naso e bocca. Il problema può riguardare anche i bambini che, anche se sembrano meno predisposti a contrarre il virus in forma grave, possono manifestare anche l'anosmia tra gli eventuali sintomi. Il disturbo deve essere letto come un sospetto fondato di covid e portare al repentino contatto del medico per gli esami più approfonditi.
TMT (ti.mamme team)