
In uno slancio di originalità, la Disney aveva commissionato uno studio sull'influenza dell'ordine di nascita dei bambini sul loro futuro professionale. Lo studio, utilizzato nella promozione del film Frozen, rilevò che i figli «nati in mezzo» ad altri figli avevano il 30% di possibilità in più, rispetto ai fratelli, di diventare amministratori delegati ed il 41% in più di diventare atleti olimpici. Questa conclusione, però, sembrerebbe smentita da uno studio svedese effettuato nel 2017 secondo il quale sarebbero i primogeniti a diventare, con maggiore probabilità, manager di successo ed amministratori delegati, mentre i fratelli più piccoli sarebbero destinati a lavori autonomi.
Quale sia l'ipotesi più credibile, quindi, è difficile da stabilire, ma può essere di aiuto la ricerca condotta presso l'Università di Houston che ribalta ogni conclusione e dichiara che l'influenza dell'ordine di nascita sul futuro professionale è stata, probabilmente, sopravvalutata. La psicologa Rodica Damian, in particolare, esaminando i dati raccolti su 3763 americani in 50 anni, ha sottolineato che nessuna prova indica che l'ordine di nascita possa indicare il destino di una carriera professionale specifica.
A queste stesse conclusioni portano i risultati di un altro studio, risalente al 2015, condotto su 20 mila adulti tra Germania, Stati Uniti e Regno Unito. La conclusione dei ricercatori è che l'ordine di nascita, in particolare, non avrebbe alcuna influenza su «estroversione, stabilità emotiva, piacevolezza, coscienziosità o immaginazione». Detto questo, se in casa ci sono due o più pargoli sarà inutile avviare il totoscommesse sul loro futuro professionale, ma sarà preferibile lasciare alle loro inclinazioni personali la risposta concreta, fornendo sempre consigli e sostegno ove necessario.
TMT (ti.mamme team)