La depressione post partum riguarda anche gli uomini e rischia di non essere riconosciuta
Tristezza, spossatezza, umore ballerino, agitazione, irritabilità, desiderio di isolamento, calo di autostima e di fiducia: tutto a pochi giorni dal parto. Sono questi alcuni sintomi della nota ed, ahimé, diffusa depressione post partum generalmente associata alle mamme, ma la verità è che può riguardare anche i papà. I ricercatori dell'università di Cranberra hanno condotto un'analisi di oltre 40 studi, il cui risultato è stato pubblicato sul Journal of Affective Disorders, evidenziando che l'arrivo di un nuovo bebé può generare ansia negli uomini - circa 1 su 10 - con conseguenze più rischiose rispetto a quelle della depressione post partum femminile. L'aggravante è che la declinazione maschile di questo disagio è stata puntualmente trascurata, anche dagli stessi papà coinvolti disabituati a chiedere aiuto.
Eppure i segnali di questo malessere psicologico al maschile sono evidenti anche a livello fisico: appetito quasi assente, riposo notturno scarso, sudorazione abbondante. La nascita di un figlio è un evento sconvolgente in una coppia anche in senso negativo e se quello in arrivo è il primo bambino, la situazione può essere anche più problematica. Il lieto evento innesca un'esplosione di responsabilità che può essere aggravata da incertezza economica e timori annessi ed anche gli uomini hanno bisogno di aiuto. L'American Journal of men's Health ha richiamato l'attenzione sul 13% di 622 futuri papà, monitorati per un anno e mezzo tra gravidanza e primi mesi del pargolo nato, che mostrava segnali di depressione, per confermare che il problema è reale. Per loro ci sono appropriate terapie di gruppo per condividere l'avventura della paternità e confrontarsi, scoprendo di non essere impreparati o inadeguati al proprio nuovo ruolo.
TMT (ti.mamme team)