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TI.MAMMESul Cammino di Santiago con la bimba: l'avventura di Maela e Khaleesy

02.09.20 - 11:46
«È stata una scelta dettata da molti motivi, uno dei quali era insegnarle alcuni valori utili per la vita»
Maela e Khaleesy
Sul Cammino di Santiago con la bimba: l'avventura di Maela e Khaleesy
«È stata una scelta dettata da molti motivi, uno dei quali era insegnarle alcuni valori utili per la vita»

C'è chi lo fa per fede, chi perché ama camminare, e chi per festeggiare la vita, come Maela che ha deciso di portare con sé anche la sua bimba di quattro anni. In questa intervista ci ha raccontato com'è nata l'idea di percorrere il Cammino di Santiago de Compostela, come si sono organizzate e anche alcuni incontri particolari.  

Come mai hai deciso di partire per il cammino di Santiago de Compostela da sola con la tua bimba di 4 anni?
«È qualcosa che sognavo di fare fin da quando ho scoperto che la mia bimba era una fagiolina in viaggio... È stata una scelta dettata da molti motivi, uno dei quali era insegnarle alcuni valori che le sarebbero serviti durante tutta la vita. La tenacia, quando non sembra mai arrivare la meta, il coraggio nell'affrontare le salite che incontriamo, l'umiltà nel sapersi adeguare e non essere superba, la condivisione di ció che si ritiene proprio, la gentilezza di un saluto sentito nel cuore e dato a chiunque si incontra, la consapevolezza di essere forte quel tanto che basta per affrontare l'ennesima tappa, la spensieratezza di ballare in una piazza come se nessuno ti guardasse al suono di un'artista di strada.

Hai visto un cambiamento in lei dopo il viaggio?
«Sono lezioni difficili da imparare soprattutto, per una bambina. Credo però che siano virtú impossibili da spiegare e insegnare a parole... vanno vissute tutte, una per una, sulla propria pelle! Khaleesy ha compiuto i 5 anni qualche giorno fa, di queste lezioni ha tratto qualcosa senza che io avessi bisogno di inerpicarmi per qualche spiegazione complicata tipica di un adulto. Non tutti i valori che ho elencato le sono totalmente chiari a parole in questo momento, e io di certo non tento nemmeno di aprire il discorso, ma sono sicura che dentro di sé qualcosa rimarrà... quel tanto che basta alla sua età. Da quando siamo tornate molti suoi atteggiamenti sono maturati ed alcuni lati del suo carattere forte ed autoritario si sono smussati».

Da dove è iniziato il viaggio?
«L'idea era quella di partire da Milano Malpensa appena concluso l'asilo, ma causa Covid-19 hanno cancellato i voli. Dunque appena ho saputo che la Galizia era piuttosto sicura ho prenotato i voli per metá luglio. Abbiamo volato da Zurigo a Santiago de Compostela, cambiando a Barcellona. Da lí ho preferito noleggiare un'auto con un autista che ci ha portate a Sarria (il bus impiega il doppio del tempo pur essendo piú economico). Il ritorno invece è stato decisamente piú veloce, con un volo diretto per Basilea». 

Quanti chilometri avete percorso?
«Da Sarria a Santiago di Compostela sono circa 120 i chilometri da percorrere tra sentieri nei boschi e strade asfaltate. Avevo previsto all'incirca otto tappe che andavano tra i 10 e i 13 km, una tappa da 15 km seguita dalla tappa da 7, per un totale di 10 giorni di cammino. Inoltre, avevo preventivamente preso il volo di rientro tre giorni dopo, perché non sapevo come avrebbe reagito mia figlia. A lei piace camminare certo, ma il Cammino è anche e soprattutto una questione di testa ed emozioni. Senza contare che in Galizia può capitare che piova a dirotto per giorni. In realtà però siamo giunte a Santiago de Compostela in soli nove giorni, con tappe che andavano dagli 11 ai 17 km».

Come si svolgeva la giornata?
«Partivamo con calma verso le 7.30/8 del mattino ed ogni giorno abbiamo raggiunto la meta prevista entro le 14, in tempo per pranzare e goderci un pomeriggio di giochi e relax (anche se mia figlia di rilassarsi e star tranquilla non ne voleva sapere... è un vulcano di energia!). Non ho portato né un passeggino, né la fascia, né uno zaino apposito... anzi, mia figlia ha portato il suo zainetto di ca 2kg per tutto il viaggio e a parte la sera tardi non mi ha mai chiesto di essere presa in braccio.

Dove avete dormito?
«Avevo prenotato solo un albergue con camera privata a Sarria per il giorno di arrivo, poi di volta in volta sceglievamo un ostello o un albergue una volta giunte sul posto. Essendo in periodo Covid non abbiamo potuto goderci la compagnia di qualche casa privata o chiese e monasteri che mettono a disposizione letti per viandanti a titolo gratuito. Ma in generale per l'alloggio dipende molto da cosa una famiglia si aspetta, dal budget e della voglia di condividere con altri la camera. Ad ogni modo abbiamo quasi sempre dormito insieme condividendo il letto. A volte in camerate con altri pellegrini, a volte in camere private generosamente offerte dall'oste».

Consigli qualche posto in particolare dove ti sei trovata bene con la bimba? 
«In questi tre posti con Khaleesy sono stati davvero molto gentili e disponibili: Casa Morgade (Morgade), Casa Molar (Ventas de Narón) e  Pension turística Salceda (Salceda)». 

Le tue aspettative sono state soddisfatte?
«Sia prima della partenza, durante e dopo il rientro in Svizzera, mi sono sentita chiedere spesso se ho scelto di fare il Cammino per fede o per turismo. Né uno né l'altro... l'ho fatto per festeggiare, per ridere, per camminare, per insegnare qualcosa a me e a Khaleesy. L'ho fatto perché per me il cammino rappresenta la forza e il coraggio, rappresenta vita nel significato piú semplice possibile della parola, umiltà e amore verso sé stessi e gli altri. Non potrei essere più orgogliosa della mia piccola guerriera, ha affrontato ogni giorno con una tenacia ed una gioia che non pensavo possibili per una bimba così piccola. Chiedeva la pausa dopo due ore dalla partenza, arrivava alla meta piena di energia e la sera non vedeva l'ora di riempire il suo diario di viaggio».

Durante il cammino avete fatto incontri particolari?
«Abbiamo incontrato molti pellegrini fantastici in termini di gentilezza e simpatia, la fatica giornaliera veniva dunque ripagata oltre ogni aspettativa. Khaleesy una sera ha stretto amicizia con Osiris, il gatto di Marcelo, girano l'Europa da due anni in sella ad una bicicletta ed Osiris è stato il primo gatto a ricevere una Compostela speciale tutta per lui, un incontro davvero speciale. Alcuni pellegrini li abbiamo poi rivisti una volta giunte a Santiago, è stato meraviglioso poter condividere insieme un pezzetto di strada nei giorni precedenti e poi ritrovarci alla meta finale».

Hai incontrato delle difficoltà durante il viaggio? 
«A parte qualche salita molto ripida, devo dire che abbiamo avuto una sola difficoltà: nonostante in vari blog si legga che il Cammino è costellato da fontane d'acqua, questo purtroppo non è esattamente vero. Ci sono tratti in cui per 8/9 chilometri non si intravvede nemmeno una fontanella. Ci è capitato di finire l'acqua e dover attendere parecchio prima di poter riempire le borracce, in quel caso vi assicuro che non è stato divertente... Khaleesy ha comunque sempre reagito benissimo, le piaceva molto augurare un "Buen Cammino" a chiunque, anche agli abitanti di un paese che uscivano a salutarci e a scambiare due parole».

Quali consigli daresti a genitori che vorrebbero fare il tuo stesso viaggio con bambini piccoli?
«Anzi tutto consiglio di lasciare che il bambino si porti un proprio zainetto con le sue cose. Per mia figlia ho creato una sorta di diario di viaggio, vi avevo inserito le mappe delle varie tappe previste, dei fogli da far riempire con i pensieri e le dediche di chi incontravamo, qualche disegno di cose da trovare (fiori gialli, ponti, mulini, ecc), qualche tessera del memory e delle tessere con attività che potevamo fare camminando. In fondo le avevo lasciato delle pagine bianche da disegnare. Una macchina fotografica per bimbi è un'ottima idea, una palla gonfiabile anche potrebbe tornare molto utile (la nostra si è bucata alla prima tappa... Khaleesy l'ha usata per giocare con un cane). Qualche pennarello, un doudou o due e via... lo zaino è pronto! Un altro consiglio è quello di imparare qualche frase di spagnolo, anche se i vari traduttori online facilitano molto il viaggio. Personalmente sconsiglio l'utilizzo di passeggini, meglio attendere che il bambino cammini bene. A tal proposito si possono fare alcune escursioni prima di partire, in modo da capire se il proprio bambino è pronto per questa meravigliosa avventura».

Torneresti a fare il cammino, magari facendo un tratto più lungo? 
«Si assolutamente! Fra qualche anno, quando la piccola avrà iniziato le scuole medie vorrei rifarlo. Partendo però da Saint Jean Pies de Port, facendo così tutto il Cammino Francese, magari arrivando fino a Finsterre che questa volta abbiamo raggiunto in autobus il giorno seguente il nostro arrivo a Santiago. Per ora lei è felice e l'avventura le è piaciuta molto. Ma dice che ci sono troppe salite quindi preferirebbe tornare in Sardegna al mare! Vedremo...». 

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