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PAID POSTIl micio mi ha graffiato. Cosa faccio? Quali malattie posso contrarre?

01.08.19 - 08:00
Il team della Farmacia Contrada dei Patrizi risponde alle domande dei lettori
Il micio mi ha graffiato. Cosa faccio? Quali malattie posso contrarre?
Il team della Farmacia Contrada dei Patrizi risponde alle domande dei lettori

Una nostra lettrice è stata graffiata da un gatto randagio, e la ferita fa male ed è un po' gonfia. Come deve comportarsi? Quali medicamenti può utilizzare, e quando bisogna preoccuparsi? Abbiamo girato la domanda al team della Farmacia Contrada dei Patrizi di Viganello.

«Quante volte, presi dalla tenerezza, ci mettiamo ad accarezzare un gattino, anche se non conosciamo i proprietari, o magari senza nemmeno sapere se esistono dei proprietari? Succede spesso, ma i gatti graffiano, per diversi motivi, a volte solo per gioco. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di ferite superficiali e innocue, che vanno semplicemente lavate con acqua fresca e sapone, e disinfettate (avere con sé un mini disinfettante in borsetta è sempre comodo e utile).

Ma cosa succede se non conosciamo il micio e la ferita sembra più profonda? O magari fa male e si gonfia? Che malattie posso aver contratto?

Iniziamo col dire che le unghie dei gatti sono uncinate e volendo riescono ad andare abbastanza in profondità, lasciando poco arieggiata la ferita: in tal modo i batteri possono restare inoculati e proliferare. Esiste un nome per questa malattia: la malattia da graffio di gatto ed è causata da un batterio, Bartonella henselae, che viene trasmessa dalla pulce al gatto. I sintomi sono molto aspecifici e comprendono astenia, dolori muscolari, febbre non troppo alta, mal di testa. Dopo qualche giorno dal graffio o morso la ferita evolve in una papula e successivamente in una crosta, mentre dopo diverse settimane si può notare un ingrossamento dei linfonodi della regione ascellare o inguinale. Comunque sia non è nulla di preoccupante e la patologia si risolve da sola nel giro di poco tempo. Se la situazione dovesse invece comprendere sintomi più marcati oppure se osservando la ferita notate dei peggioramenti (calore, rossore, pus, dolore) è sempre bene rivolgersi al medico o al vostro farmacista di fiducia per valutare l’utilizzo di farmaci.

Rischio di contrarre il tetano?

Il tetano è causato da una tossina prodotta dal batterio anaerobio (cioè che cresce in assenza di ossigeno) Clostridium tetani, le cui spore, molto potenti e resistenti, sono presenti nel terreno, nell’acqua, nella polvere e nell’intestino di molti animali. La malattia può essere contratta a causa di una ferita aperta, di qualsiasi profondità, anche insignificante, e può portare alla morte per grave paralisi: la tossina raggiunge attraverso il sangue e i vasi linfatici il sistema nervoso centrale interferendo con i neurotrasmettitori che regolano la muscolatura. Il primo distretto a essere colpito è proprio il capo, seguito da rigidità al collo e difficoltà a deglutire. Altri sintomi sono febbre, sudorazione e tachicardia. Non è contagiosa.

La malattia ha conosciuto un lento declino grazie alla vaccinazione ma anche grazie al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie: in Svizzera si osservano 1-2 casi all’anno, più spesso nelle persone anziane, ma anche in bambini non vaccinati.

Il vaccino è composto da una tossina batterica trattata con sostanze che eliminano l’effetto tossico (inattivata), ma induce nel nostro corpo la formazione di anticorpi. Purtroppo è meno efficace rispetto a quelli che contengono microrganismi vivi e attenuati, per questo sono necessari dei richiami. Attualmente è stato rivisto il calendario delle vaccinazioni e la vaccinazione raccomandata per i lattanti e i bimbi al di sotto dei due anni contro la difterite, il tetano, la poliomielite, le infezioni da Hib e l’epatite B seguono uno schema vaccinale di 3 dosi, a 2, 4 e 12 mesi (schema «2+1»). Poiché la 3a dose prevista finora dallo schema «3+1» all’età di 6 mesi non è più necessaria, occorre anticipare la somministrazione della dose «+1» all’inizio del secondo anno di vita. Il secondo richiamo resta raccomandato tra i 4 e i 7 anni di età, un altro è raccomandato è tra gli 11 e i 15 anni. Si consiglia in seguito di procedere al richiamo della vaccinazione all’età di 25, 45 e 65 anni (cioè ogni 20 anni), dopodiché ogni 10 anni. Statisticamente tra i 25 e i 29 anni la maggior parte delle ragazze svizzere decide di avere la prima gravidanza: è bene che a questa età si abbiano già le coperture idonee per vivere questo bellissimo momento in tutta serenità.

Esistono altre malattie trasmissibili all’uomo che sono causate dai gatti?

Un’altra malattia è la toxoplasmosi, causata da un parassita, il Toxoplasma Gondii, che può essere trasmessa all’uomo da cibo mal cotto contenente cisti oppure dalle feci di un gatto infetto, ma non dai loro graffi o morsi. Nella maggior parte dei casi anche questa malattia si risolve da sola spontaneamente, mentre chi deve fare molta attenzione sono le donne in gravidanza: contrarre questa malattia può portare a danni seri per il feto, come aborto e malformazioni. Per non correre il rischio basterà mangiare sempre cibi ben cotti e far pulire la sabbietta del gatto al proprio partner!

Dubbi? Domande? Non esitare a contattarci

 

Questo articolo a pagamento è realizzato per conto di Farmacia Contrada dei Patrizi

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