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I falsi miti sul periodo più complicato della crescita con due indicazioni per superarlo indenni
È "solo" un periodo della crescita di ognuno, ma rappresenta una sorta di incubo incomprensibile con il quale è inevitabile confrontarsi: è l'adolescenza.
Si tratta dell'arco di tempo tra l'infanzia e la maturità, tra i 12 ed i 20 anni all'incirca per intendersi, e richiede tanta consapevolezza in chi si relaziona con i ragazzi in questa fase tanto mitizzata della vita.
La definizione più diffusa è quella di "tempesta adolescenziale" alla quale si abbinano delle convinzioni che, ormai, hanno assunto un valore dogmatico, pur essendo solo dei falsi miti. Quali? Gli adolescenti devono recidere il cordone ombelicale e conquistare la propria indipendenza dai genitori; il loro comportamento esagerato ed incosciente dipende dagli ormoni impazziti; è un periodo di inesperienza e bisogna solo attendere che passi. Tutto questo non è vero perché gli adolescenti hanno bisogno degli adulti: tendono ad evitarli sentendosi incompresi, ma hanno necessità di sapere che ci sono e camminano qualche passo indietro, comunque pronti a sostenerli.
L'adolescenza non è un periodo da lasciar trascorrere, bensì da vivere, ricordando che esso dipende dal cervello ed è causato dagli sviluppi cerebrali non ancora pronti a regolare consapevolmente il comportamento. È importante, quindi, alimentare l'autostima dei ragazzi stimolando gli atteggiamenti positivi ed un'idea buona di se stessi per aiutarli a sentirsi soddisfatti. Per riuscirci è necessario provare empatia e sostenerli, trasformare gli errori in opportunità di crescita e suggerire la strada per raggiungere gli obiettivi, dispensando consigli che saranno boicottati e, solo in apparenza, ignorati.
TMT (ti.mamme team)
