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SVIZZERAAnche il papà deve poter fare il papà

28.02.19 - 07:00
Il 66% dei cittadini è favorevole all'introduzione di un congedo paternità. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di Vimentis
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Anche il papà deve poter fare il papà
Il 66% dei cittadini è favorevole all'introduzione di un congedo paternità. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di Vimentis

BERNA - Che siano due, quattro o più settimane, la maggioranza dei cittadini ritiene che alla nascita di un figlio anche il papà debba poter restare a casa. È quanto emerge dai risultati del quindicesimo sondaggio Vimentis sul futuro del nostro paese. A livello nazionale, il 66% dei partecipanti si dice infatti favorevole all’introduzione di un congedo paternità. Una percentuale che in Ticino raggiunge il 70%.

L’opinione non è però univoca sulla durata del permesso: se in generale la maggioranza degli intervistati (26%) ritiene che i papà debbano poter accudire il figlio per un periodo di quattro settimane, nel nostro cantone la preferenza (si parla di una percentuale del 30%) è invece per le due settimane. Sono pochi coloro che ritengono che il congedo debba durare oltre un mese (16% dei partecipanti a livello svizzero, il 14% in Ticino).

Una questione d'età e di partito - I contrari all’introduzione di un congedo paternità sono in vantaggio, secondo i risultati del rilevamento, con l’aumentare dell’età: se tra gli over 65 la proposta viene bocciata dalla metà dei partecipanti, nella fascia compresa tra i 15 e i 34 anni si attestano invece al 10%. Sul fronte politico si constata, inoltre, che l’opposizione è in maggioranza soltanto tra gli elettori dell’UDC.

Famiglia e lavoro: servono più misure - Si parla anche di conciliazione tra famiglia e lavoro: un aspetto, questo, su cui si deve ancora lavorare. La maggior parte degli intervistati ritiene, infatti, che sia necessario introdurre ulteriori misure a favore della famiglia, da un sostegno finanziario a orari di lavoro flessibili, per citarne alcune. Nel nostro cantone è di questa opinione il 70% degli interpellati.

Il rientro dalla maternità - Le donne dovrebbero infine avere il diritto a una riduzione della percentuale lavorativa al termine del congedo maternità. Lo ritiene, in questo caso, il 64% dei cittadini. Ma i favorevoli diminuiscono con l’aumentare del reddito e del livello d’istruzione.

Il controprogetto - Per quanto riguarda l’introduzione di un congedo paternità, lo ricordiamo, fino al prossimo 2 marzo è in consultazione un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare che chiedeva quattro settimane per i neopapà. Si tratta di un compromesso di due settimane proposto dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati. Il periodo in questione potrebbe essere utilizzato nei sei mesi successivi alla nascita del figlio, in una volta sola o quale riduzione del grado di occupazione.

Sanità - Il recente sondaggio Vimentis ha affrontato anche altri temi d’attualità, tra cui quelli relativi al nostro sistema sanitario. Tra questi la proposta di porre un freno ai costi, che piace al 85% dei cittadini. Viene invece bocciata da una maggioranza relativa del 44% l’idea di limitare le prestazioni a quelle vitali.

Rapporti con l’UE - Per quanto riguarda i rapporti della Svizzera con l’Unione europea, il 54% degli intervistati ritiene che si debba andare avanti con gli accordi bilaterali. La Confederazione, secondo il 64%, non dovrebbe però cedere sul fronte delle misure di accompagnamento nell'ambito dell'accordo quadro.

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COMMENTI
 

Diablo 5 anni fa su tio
Favorevole, assurdo che ad oggi non esiste nessun articolo di legge in merito...il mio datore mi ha concesso un giorno, ovvero quanto CONSIGLIATO da alcune associazioni di categoria....la nascita di un figlio é un miracolo della vita....ed é giusto che sia concesso del tempo adeguato.....sopratutto oggi dove siamo sempre piu schiacchiati da una vita incentrata e che é basata sul lavoro e sul far girare l'economia di qualcuno

streciadalbüter 5 anni fa su tio
Andando avanti cosi`anche lo zio dovrebbe poter fare lo zio.