Violenza chiama violenza: uno studio lo dimostra. Ma cosa dicono le mamme?
Abitudine (fortunatamente) in forte disuso, eppure sono ancora troppe le famiglie che ritengono che educare i figli a suon di sculacciate e punizioni corporali produca effetti più tangibili rispetto a una semplice sgridata.
Ecco dunque uno studio scientifico che dovrebbe dirimere definitivamente la questione: un’analisi condotta su 88 nazioni differenti ha dimostrato efficacemente la stretta relazione tra la violenza in ambito familiare e quella nella società.
Nelle nazioni in cui la violenza corporale è vietata anche all’interno delle mura domestiche (Nuova Zelanda, Islanda, Portogallo) i ragazzi a scuola e in strada non hanno l’abitudine di lottare e combattere per risolvere le loro controversie.
Nei paesi in cui non esiste una legge che amministri la violenza domestica o non la vieti del tutto (Stati Uniti, Regno Unito, Canada) si possono contare ogni anno il 69% di episodi di violenza in più in strada e nelle scuole.
Fa riflettere come lo studio non abbia nulla a che fare con la ricchezza del paese: in Honduras la violenza domestica è vietata e i giovani non risolvono con le mani le loro diatribe, in Inghilterra dove non esiste una legge ad hoc, i ragazzi sono più abituati a cimentarsi in risse e litigi violenti.
Cosa ne pensi di questo argomento? E dello studio?
Il vostro T.M.T. (ti.mamme team)