Cerca e trova immobili

L'OSPITEA Carnevale ogni regola vale

11.03.14 - 09:32
Antonio Perugini
None
A Carnevale ogni regola vale
Antonio Perugini

Carnevale è appena terminato e qualche riflessione è suggerita dall’evoluzione delle regole disciplinari e comportamentali che i vari organizzatori hanno introdotto circa la partecipazione ai “bagordi notturni” da parte di giovani minorenni. Sembrerebbe quasi blasfemo imporre regole ad una festa che inneggia per antonomasia all’assenza di regole.

 

Eppure è cosí! Fra i vari limiti, divieti, avvertenze e ingiunzioni, che sono andati moltiplicandosi, uno in particolare ha attirato l’attenzione (e l’emulazione): Genitori, vegliate sui vostri figli minorenni e fissate loro un orario di rientro. Ohibò, il richiamo alla responsabilità genitoriale rifà capolino per bocca di regnanti effimeri del fugace momento di divertimento e svago. Si potrebbe esclamare “Da che pulpito!”. In realtà, il piú che giustificato richiamo non ha nulla di pretenzioso sul piano educativo e pedagogico: ha piuttosto a che fare con l’aumento dei costi per la sicurezza che questo e altri eventi di massa comportano.

 

Proprio per questo motivo qualche organizzatore ha già gettato la spugna e altri sono tentati di farlo. È purtroppo innegabile che lo scorrazzare notturno, senza freni e senza limiti, di alcune frange di minorenni in preda piú che all’euforia del momento a quella del demone che sta di casa due dita sotto il collo del fiasco (Gadda), stia creando allarme sociale, non solo per una questione di salute pubblica (vedi i vari ricoveri in coma etilico e i soccorsi in apposite tendine sanitarie) ma soprattutto per il crescente e costoso apparato di sorveglianza che ogni evento pubblico di grande richiamo implica. Costi ingenti che ci si deve assumere al fine di evitare che la scintilla della stupidità o dell’euforia indotta da sostanze varie, sfoci in cronaca nera e in responsabilità organizzative da giustificare davanti alla legge.

 

Certo, questa infamante prerogativa comportamentale non è solo di alcuni giovani: purtroppo, anche molti adulti danno magistrali esempi in negativo. A che pro, dunque, il richiamo alla responsabilità dei genitori? Alla necessità che la liberalizzazione degli orari di rientro cui si assiste ormai da decenni e sulle cui cause le tesi si sprecano, trovi una regola ed un limite, soprattutto per quei genitori di minorenni che ormai non trovano piú appigli in parametri temporali univoci e collettivamente condivisi (e per quegli eroici che fissano orari ai figli, e poi devono affrontare la contestazione agguerrita di paragoni con quelli piú tolleranti imposti ai figli di amici e conoscenti). Il richiamo degli organizzatori di carnevali è quindi un severo monito a riappropriarsi della responsabilità verso i propri figli anche quando sono fuori casa, soprattutto per festeggiare in compagnia, in quella che è diventata l’attività ludica piú a rischio per l’individuo e ansiogena per i genitori coscienziosi.

 

Morale: è bene che ognuno fissi dei proporzionati orari di rientro ai propri figli, prima che lo Stato o gli organizzatori di eventi lo facciano per conto loro, magari con il ripristino della proverbiale e tanto liberticida Polizeistunde, il cui vantaggio è perlomeno di essere uguale per tutti, indistintamente. Con buona pace per le estenuanti discussioni e trattative sull’orario di rientro, fra genitori e figli.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE