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L'OSPITEMonteceneri, democrazia a discrezione?

05.12.13 - 15:34
Daniele Polli e Pietro Vanetti, OKKIO
Foto Ti-Press Davide Agosta
Monteceneri, democrazia a discrezione?
Daniele Polli e Pietro Vanetti, OKKIO

Domanda a Alessandro Robert, Vice Presidente della lega dei Ticinesi di Monteceneri, ma che rivolgiamo anche a tutti i politici dei Comuni ticinesi che non applicano la tassa causale infrangendo le leggi in vigore, nonché al Consiglio di Stato che dal 2004 non fa nulla per porre fine a questa infrazione.

 

Signor Robert, nella sua presa di posizione sul tema “tassa rifiuti a Monteceneri ” apparso sul Mattino della Domenica del 1° dicembre 2013 lei scrive:

…. che la popolazione ha chiaramente espresso la sua volontà con il referendum e che tale volontà deve essere rispettata anche se non si è d’accordo, e conclude con un perentorio: questa è la democrazia!

 

Ha ragione il Signor Robert, la volontà popolare va rispettata, anche quando non si è d’accordo. Ci deve però spiegare una cosa: perché non la vuole rispettare pure lei e incita i suoi concittadini a fare altrettanto?

 

No, non alludiamo alla volontà espressa dai suoi concittadini nel caso del referendum contro la tassa sul sacco, ma a quella espressa nel 1997 a livello nazionale quando i nostri rappresentanti in Parlamento hanno approvato l’articolo 32° della Legge sulla Protezione dell’Ambiente (LPAmb) che dice: i Cantoni provvedono affinché i costi di smaltimento dei rifiuti urbani, per quanto siffatto smaltimento sia stato loro attribuito, siano finanziati mediante emolumenti o altre tasse conformemente al principio di causalità.

 

Alludiamo pure a quella espressa a livello cantonale nel 2004 quando i nostri rappresentanti in Gran Consiglio hanno approvato l’art 18 della Legge cantonale di applicazione della legge federale sulla protezione dell’ambiente (LALPAmb) che dice: i Comuni finanziano i costi sostenuti nel settore dei rifiuti mediante tasse conformi al principio di causalità.

 

Poiché nessuno, sia nell’una, sia nell’altra occasione ha interposto ricorso, queste scelte equivalgono a volontà popolare che andrebbe rispettata da tutti i cittadini svizzeri, intesi anche quelli ticinesi e montecenerini.

Perché allora lei vuole far applicare nel suo Comune un principio di finanziamento dei rifiuti (vedi tassa forfetaria) che è palesemente contraria alla legge federale e cantonale? E’ questo il suo senso di democrazia? A noi hanno insegnato che in democrazia le leggi si rispettano o si cambiano.

I cittadini di Monteceneri hanno forse uno statuto speciale che permette loro di non ottemperare la volontà popolare nazionale o cantonale?

 

Come scritto in apertura la domanda la rivolgiamo anche ai politici dei circa 90 Comuni Ticinesi, Lugano in primis, che non applicano ancora la tassa sul sacco, nonché al Consiglio di Stato che non fa nulla per far rispettare questo loro dovere. Nel frattempo a Bellinzona con la nomina a nuovo Direttore del Dipartimento del Territorio di un giudice del Tribunale d’appello, come si suol dire, un “uomo della legge”, qualcosa è cambiato. La nostra speranza è che egli prenda in mano l’incombenza e risolva in breve tempo quello che il suo predecessore, ora sindaco di Lugano non è riuscito a fare in 10 anni dall’entrata in vigore della legge cantonale d’applicazione della Legge federale sull’Ambiente.

 

Facciamo infine notare che l’applicazione del principio di causalità non favorirebbe solo l’ambiente e la nostra salute, ma darebbe un aiuto anche le casse Comunali, e il portafoglio dei cittadini ticinesi virtuosi. Secondo i nostri calcoli con l’introduzione della tassa sul sacco in tutto il Cantone, il risparmio ammonterebbe fra i 6’5 e 10 milioni di franchi. Non sono mica pochi soldi, perché dunque non impegnarci per risparmiarli, proprio in questo momento dove tutti chiedono risparmi nella spesa pubblica? OKKIO è molto curioso di vedere chi vuole rispondere a queste nostre semplici domande.

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