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L'OSPITEComuni forti per il servizio pubblico

08.04.13 - 11:12
Fausto Calabretta, sindacalista VPOD Ticino
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Comuni forti per il servizio pubblico
Fausto Calabretta, sindacalista VPOD Ticino

Abitando nelle Tre Valli sono convinto del fatto che, per disporre di servizi pubblici di qualità in tutte le regioni, dobbiamo assolutamente creare dei Comuni forti. Pochi Comuni che siano in grado di pianificare il loro territorio e di garantire buoni servizi sociosanitari, scolastici e di sicurezza. Il Sindacato VPOD Ticino difende i servizi pubblici e per questo ha lanciato un'iniziativa popolare per creare 15 Comuni forti in Ticino: nel Locarnese ci sarebbero cinque Comuni, ossia Ascona, Gambarogno, Locarno, Vallemaggia e Valle Verzasca; nel Bellinzonese ci sarebbe Bellinzona; nel Luganese i Comuni sarebbero Capriasca, Lugano, Malcantone e Valle del Vedeggio; nel Mendrisiotto sarebbero Chiasso e Mendrisio; e infine nelle Tre Valli vi sarebbero i tre Comuni di Leventina, Riviera e Valle di Blenio.

 

La modifica della Costituzione cantonale proposta dall’iniziativa popolare riguarda quindi tutti i Comuni ticinesi e permette a tutti i Ticinesi di votare contemporaneamente su questa grande riforma, inserendo nella Costituzione i nomi di questi Comuni. Si tratta di una riforma che tutela anche le regioni periferiche come la mia, questo cambiamento di mentalità è necessario per un vero rilancio di tutte le regioni periferiche, perché inserisce nella Costituzione anche il principio della solidarietà fra Comuni con risorse finanziarie differenti e dello sviluppo territoriale equilibrato e un rafforzamento dei servizi di base e infrastrutture: scuole, trasporti pubblici, offerta sanitaria, sociale, culturale e di svago per favorire l’insediamento di famiglie.

 

L’iniziativa popolare pertanto orienta il Ticino verso un miglioramento dell’efficienza e dell’accessibilità dei servizi locali e cantonali alla popolazione, nonché verso una gestione più razionale della risorsa fondamentale costituita dal territorio. L'iniziativa democratizza anche i Comuni prevedendo la creazione di Commissioni di Quartiere elette dalla popolazione del quartiere, che dovranno essere consultate dal Municipio sulle questioni che hanno un impatto rilevante sul territorio del quartiere e che potranno formulare proposte o osservazioni all’indirizzo del Consiglio comunale. Inoltre nella Costituzione sarà inserita la riduzione del numero di firme necessarie al referendum popolare e all’iniziativa popolare comunale, che passa dal 15% al 5% degli elettori. Infine l'iniziativa tutela i dipendenti comunali, garantendo che nel processo aggregativo non vi saranno licenziamenti e che si potranno creare dei contratti collettivi di lavoro di diritto pubblico. La raccolta delle firme inizierà il 6 aprile ed è importante sostenerla per il futuro dei Comuni.

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