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GIUBIASCOL'inceneritore compie un anno. Non festeggiamolo!

10.08.10 - 17:58
Ti-Press
L'inceneritore compie un anno. Non festeggiamolo!

Un anno fa, esattamente il 10 agosto 2009, giorno di San Lorenzo, alle 15.30 si accendevano i forni di Giubiasco per bruciare i primi rifiuti ticinesi impacchettati e stoccati in Valle della Motta.
A un anno di distanza rimangono sospese nell’aria, come pulviscolo di “stelle” ormai cadute, alcune mie (ma non solo mie) perplessità.
Si potrà mai giustificare il costo della costruzione, di 80 milioni superiore al preventivo di spesa (preventivati 250 milioni, spesi già 330 milioni)?
Com’è finita e quanto è costata l’operazione di stoccaggio e di sgombero (in fretta e furia) delle balle di rifiuti puzzolenti depositati in Valle della Motta? Allora si era giustificato lo stoccaggio di una quantità enorme di rifiuti perché si voleva usare solo pattume ticinese per le prove di “stress test” dell’inceneritore. In realtà si è usato anche il pattume proveniente da oltre Gottardo.
E sul progetto di termovalorizzatore, si è fatto uno studio  sul rapporto costi/benefici? Se è vero che la copertura di una parte della rete di teleriscaldamento sarà pronta solo tra 7 anni per un costo di 45 milioni di franchi e il tempo di vita dell’inceneritore è di trent’anni, qual è il vantaggio?  Non era più redditizio e conveniente (ma forse meno lucroso?) per i privati e per l’ambiente, investire i soldi pubblici nel risanamento energetico degli stabili della regione?
E poi, quali e quanti rifiuti sono finiti nell’inceneritore?
Perché i dati sull’emissione ed immissione di furani e diossine non sono ancora stati pubblicati? Perché non si calcola il sovraccarico ambientale per la regione del Bellinzonese?
Fatto è che l’inceneritore non dorme mai, e con lui non dormono nemmeno le persone che, come me, ritengono che l’inceneritore non è un vanto per questa società ma una perdita per tutta la popolazione. Per giustificare la costruzione dell’inceneritore si spinge sulla  combustione di tutto il pattume prodotto in Ticino, anche dei rifiuti che potrebbero essere riciclati e recuperati. Stiamo scendendo a livelli bassissimi di riciclaggio. Anche in questo ci mettiamo in coda a tutti gli altri cantoni svizzeri, e non mi rallegra affatto sapere che il Dipartimento di Borradori non vuole ancorare nella legge il divieto di importare rifiuti dall’estero, con la scusa che non è “legale”.
Ma allora di legale ci sono solo quei 20 metri cubi di sostanze tossiche che escono dal camino di Giubiasco ogni secondo della nostra giornata?
Se questa sera vedrò una stella cadente non avrò dubbi su che desiderio esprimere per aprile 2011!
 

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