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L'OSPITERicordi di un agosto passato

18.08.21 - 14:15
Matteo Muschietti
Matteo Muschietti
Ricordi di un agosto passato
Matteo Muschietti

È sera. Seduto sulla mia terrazza con le prime ombre della notte, i ricordi di un‘infanzia balzano alla mente. Agosto è uno dei mesi più belli dell'anno, dove i frutti e gli ortaggi danno il massimo della loro produzione. Quest'anno però i fichi non sono ancora maturi a causa di una primavera molto fredda. Tanti anni or sono, nel periodo del ferragosto, nella mia Coldrerio arrivava la trebbiatrice e i contadini del luogo portavano il grano per essere separato dalla spiga di frumento.

Erano gli anni della metà del novecento e la cultura del grano qui nel Mendrisiotto era molto praticata. Per noi ragazzini era la festa, si passavano ore e ore ad ammirare i contadini che arrivavano con i carri colmi di spighe, trainati dai cavalli, dagli asini e dai buoi. Il frumento veniva depositato all'entrata di un percorso lungo circa 3 metri e la trebbiatrice faceva il lavoro e consegnava ai contadini i sacchi di frumento e le balle di paglia. Le balle di paglia venivano accatastate. Noi ragazzini si aspettava solo quello per scalare le cataste e fare a gara a chi arrivava primo sulla cima.

Coldrerio era una villaggio rurale, ed oltre al frumento si coltivava il tabacco. Agosto era il mese dove il tabacco veniva raccolto per poi essere filato a sera nelle corti. Anch'io partecipavo nelle serate d'agosto ad infilare le grandi foglie di tabacco con un grosso ago e lo spago. Il giorno dopo il proprietario prendeva le file di tabacco e le attaccava sulla parete della casa per farle essiccare.

Il tabacco nel Mendrisiotto era coltivato in modo intensivo perché il Polus (ente che ritirava il tabacco essiccato) pagava molto bene questo prodotto secco, che si consegnava nei primi giorni di novembre. Era un'entrata essenziale per i contadini. Con il suo provento si assicuravano i mezzi per passare l'inverno. Oggi non sarebbe più possibile coltivare il tabacco qui nel Mendrisiotto perché l’elevata presenza dell'ozono brucerebbe le piantine, compromettendo il loro sviluppo. Erano anche le serate in preparazione della festa dell'Assunta e a Coldrerio si faceva la novena con la processione dalla chiesa della Madonna del Carmelo alla chiesa parrocchiale.

Poi si festeggiava San Rocco nel piccolo oratorio dove esisteva la statua del Santo con il suo cane che portava in bocca un pezzo di pane da donare a poveri. L'oratorio aveva una campana e nel giorno della sua festa tutti i ragazzini la suonavano per ore e ore. A sera poi ci si fermava sul sagrato della chiesa a conversare piacevolmente, parlando del tempo, del caldo afoso che imperversava in questo periodo. Erano momenti importanti di aggregazione, e parlare con tutta la gente di Coldrerio sotto un cielo stellato che rischiarava gli sforzi dei lavori campestri, prima dell’arrivo di settembre con i primi vagiti dell'autunno.

 

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