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L'OSPITE640 mila miliardi da aggiungere alla pandemia?

16.04.21 - 08:30
di Roberto Sanvido
AFP
640 mila miliardi da aggiungere alla pandemia?
di Roberto Sanvido

Già nel 2007 dicevo che la finanza astratta ci avrebbe portato al disastro, l’ho pure ripetuto nel 2014 e nel 2018 che i titoli astratti erano arrivati a soffocare l’economia concreta e oggi ci troviamo con 640mila miliardi di dollari in Derivati, Titoli Atipici e per finire non Titoli Spazzatura, il tutto è equivalente a 10 volte il PIL Mondiale che spero sia almeno basato su un’economia concreta e vera. Mi chiedo dove è finito il vero concetto economico dei vari settori dove esisteva l’economia primaria, l’economia secondaria e poi l’economia terziaria che doveva supportare le prime due.

Oggi ci troviamo con un terziario che soffoca le prime due e che non lascia in nessun modo pensare che si arriverà a una soluzione, si perché dovremmo produrre per dieci anni senza consumare un panino per arrivare a pareggiare la posizione di quanto concretamente non esiste. Mi chiedo se quanto ultimamente “paventato come un rischio bolla finanziaria” non sia forse giusto cercare di farla scoppiare e poi ripartire come fanno i contadini dopo la tempesta ripartono con quello che è rimasto sul loro campo. Certo che i Derivati e gli altri titoli sul campo lasceranno poco o quasi nulla ma forse anche dal quasi nulla qualche cosa si potrà recuperare per ripartire.

Se a questa disastrosa situazione aggiungiamo la Pandemia che ci ha colpiti, l’idea di azzerare il tutto non penso sia fuori luogo, certo che a questo punto dobbiamo pensare a un futuro pieno di sacrifici, strada che già quelli della mia generazione nati attorno al 1950, non hanno conosciuto ma solo sentito dire. Tutto ciò fa paura me se vogliamo pensare ai nostri nipoti lo dobbiamo fare e concludo dicendo che il disastro virtuale lo hanno creato in pochi, la pandemia ci è arrivata gratis perciò l’economia concreta dovrà servire per ripartire (ripetendo il dopoguerra) questo perché l’andare in piazza a protestare, seppur con ragione, non risolverà il dramma, e se non vogliamo ricorre al peggio ci dobbiamo pensare.

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