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L'OSPITEOmbre sullo Stato di diritto a Lugano

12.02.21 - 12:40
di Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano e consigliere comunale
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Raoul Ghisletta, PS Lugano.
Raoul Ghisletta, PS Lugano.
Ombre sullo Stato di diritto a Lugano
di Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano e consigliere comunale

La fine ingloriosa del rapporto sul messaggio municipale 10475 nel Consiglio comunale di lunedì 8 febbraio 2021 è un brutto addio alla politica comunale per il coraggioso relatore PLR Peter Rossi. Egli è stato sconfessato da molti dei suoi, in primis dall’intervento elettoralistico della sua capogruppo Valenzano, cui si è aggiunta ovviamente l’opposizione del capogruppo Lega Bernasconi. Costato che i due capigruppo PLR e Lega, entrambi membri della Commissione della gestione, non hanno avuto il coraggio di scrivere un rapporto di minoranza contrario al messaggio, dove mettere nero su bianco le loro inconsistenti e capziose motivazioni.

Il messaggio doveva ultimare il prelievo dei contributi di miglioria per lo smaltimento delle acque, che sono pari a 117 mio. Fr (da aggiungere agli 83 mio. Fr già incassati dalla Città): una cifra pari al 70% di quanto si investirà per lo stadio ed il palazzetto dello sport. In realtà si tratta di una vittoria di Pirro per gli affossatori del messaggio: infatti sono contributi dovuti per legge e pertanto il Municipio dovrà richiedere che vengano recuperati, licenziando dopo le elezioni un nuovo messaggio all’indirizzo del Consiglio comunale, come ha dichiarato il Sindaco Borradori. Così prevede la legge superiore, valida anche nel villaggio gallico sul Ceresio. E, come ha detto il municipale Lega Foletti (pure lui sconfessato dal voto negativo dei suoi), non si vede perché i contribuenti luganesi non beneficiari degli investimenti o che hanno già pagato questi investimenti per il corretto smaltimento delle loro acque dovrebbero accollarsi un debito di 117 mio. Fr, che viene creato dai proprietari immobiliari beneficiari degli investimenti, che non hanno ancora pagato i contributi (cosa che potranno fare dilazionando i pagamenti su ben 10 anni).

Purtroppo il rispetto della legalità nel legislativo di Lugano è crollato anche con il voto su due naturalizzazioni, che sono state negate dal legislativo senza motivazione alcuna. Su queste due domande di cittadinanza luganese vi era infatti solamente un rapporto favorevole, redatto dalla maggioranza della Commissione delle petizioni. Nessun consigliere comunale della Commissione delle petizioni ha presentato un rapporto di minoranza contrario alle due naturalizzazioni e nessun consigliere comunale ha avuto il coraggio di aprire bocca in aula per spiegare i motivi del suo voto contrario o della sua astensione. Nel primo caso ci sono stati 23 no, 19 sì e 7 astensioni. Nel secondo caso il risultato è stato di 21 no, 19 sì e 9 astensioni. Anche in questo caso siamo di fronte ad un episodio di vigliaccheria mai visto nel legislativo di Lugano: ancora peggiore del primo perché si va a colpire delle persone che non possono difendersi e nemmeno esprimersi. È un atto 2 contrario allo spirito democratico e alla giustizia, che creerà un danno non solamente a due persone degne di ottenere la cittadinanza luganese, ma anche all’immagine delle istituzioni cittadine.

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