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Paola Casagrande, Mps Bellinzona
Caro Consiglio di Stato, ho pensato e ripensato prima di scrivere queste righe. Ho perso il conto di quante volte ho contato fino a dieci per riuscire a conservare una parvenza di serenità nell'esprimere quell'alternanza di rabbia e desolazione che mi pervade nell'ascoltare il fiume di parole con cui ritmicamente i media vengono inondati... Ebbene, oggi mi sono fermata al nove!
Scrivo queste parole guardando oltre l'irresponsabile gestione dell'emergenza, dei carnevali, della scuola, delle facili deroghe ad attività produttive di beni certamente non primari, dell'irrisorio sostegno a quel popolo che viene redarguito o incensato a seconda dell'esigenza del momento.
Scrivo queste parole in completo disaccordo con le affermazioni, perfettamente allineate con i governanti di ogni dove, definendo questa emergenza come un "evento inaspettato che ha tolto le nostre certezze".
No, a questo proprio non ci sto!
Non è un evento inaspettato!
È un allarme lanciato, e con ancora più forza, dalla comunità scientifica con la comparsa della Sars-1. Rientata quell'emergenza sono stati negati i fondi pubblici necessari alla ricerca sui coronavirus, affidandosi alla farmaceutica privata che, non essendoci più "mercato", l'ha accantonata.
E non ha tolto le mie certezze!
Anzi, purtroppo, le ha confermate... con l'apparire della Sars-2!
E ora?
Ripartenza è divenuto ormai un termine altrettanto pandemico!
Per andare dove?
Alla Sars-3, temo...
Ma spero di sbagliarmi!
