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L'OSPITEOra ci vogliono dei risultati per le donne!

03.03.20 - 11:31
Michela Pedersini, presidente VPOD Ticino
VPOD
Ora ci vogliono dei risultati per le donne!
Michela Pedersini, presidente VPOD Ticino

In generale possiamo dire che dopo lo sciopero delle donne del 14 giugno 2019 il movimento continua e lo si è visto lo scorso novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. La data dell’8 marzo 2020, che cade di domenica, è un’occasione per ribadire l’importanza fondamentale del lavoro domestico, educativo e di cura compiuto quotidianamente dalle donne. Un lavoro che va riconosciuto dalle assicurazioni sociali per non lasciare tante donne pensionate con pensioni misere!

Ma la festa della donna è anche un’occasione per parlare del settore sociosanitario, dove lavorano tantissime donne. Da 30 anni ormai tutti i settori della sanità sono sotto pressione e le condizioni di lavoro peggiorano. Il personale di cura è colpito da un tasso particolarmente alto di burn-out. Questo ha origine dalla carenza di personale, dalle pressioni crescenti e dalla perdita di significato profondo del lavoro.

Il settore sociosanitario deve infatti sottostare alle leggi del mercato: costi, risparmi, redditività. La degenza media in ospedale è stata abbreviata e ciò incide sul carico di lavoro del personale; le condizioni di lavoro nell'assistenza e cura a domicilio sono molto critiche; nelle case anziani/istituzioni sociali spesso mancano le risorse per prendersi cura in modo adeguato delle persone. I pazienti, gli invalidi, gli anziani e le persone bisognose di sostegno sociale non sono merci! Chiediamo più risorse per una politica sociosanitaria di qualità in uno dei paesi più ricchi del mondo. Vogliamo che il rispetto e la dignità delle persone vengano prima della logica del profitto!

Per questo il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD chiede la fine delle politiche di austerità, che hanno sottoposto alla logica del profitto il settore pubblico e i servizi sociosanitari. E invita in particolare le autorità cantonali e comunali a migliorare il finanziamento dei contratti di prestazione con gli enti sociosanitari per rendere possibile una rivalutazione delle condizioni di lavoro e una riduzione del tempo di lavoro, che consenta di uscire dalla trappola del tempo parziale e di condividere maggiormente il lavoro non remunerato tra uomo e donna. Gli orari di lavoro devono diventare compatibili con la vita privata/famigliare, i congedi maternità/paternità/parentale devono essere potenziati, le sostituzioni del personale assente per malattia/congedi devono essere assicurate, gli orari e il tempo di lavoro devono essere modulati in funzione dell’età. Senza queste misure incisive si continuerà a formare delle operatrici sociosanitarie, che hanno una permanenza limitata e parziale nel mondo del lavoro.

E infine in questo 8 marzo come Sindacato VPOD sottolineiamo che il rispetto delle donne e delle persone LGBTIQ deve essere assolutamente garantito: la violenza, le molestie e i comportamenti sessisti devono essere sradicati dai posti di lavoro, dalla scuola e dalla nostra società in generale grazie a controlli e misure incisive prese da parte della autorità.

È ora di ottenere dei risultati, le belle parole non bastano più!

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