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L'OSPITECreare lavoro a Bellinzona grazie alla green-economy

11.02.20 - 12:00
Lorenza Giorla e Alessandro Robertini, ForumAlternativo Bellinzona
FORUMALTERNATIVO BELLINZONA
Creare lavoro a Bellinzona grazie alla green-economy
Lorenza Giorla e Alessandro Robertini, ForumAlternativo Bellinzona

Bellinzona soffre la mancanza di posti di lavoro. Creiamone!

Nel prossimo futuro verranno purtroppo a mancare almeno 250 posti di lavoro nel settore industriale presso le Officine FFS, che verranno trasferite nel nuovo stabilimento di Arbedo-Castione entro il 2026 con un corrispondente saldo negativo della manodopera impiegata. Con l'ulteriore sviluppo dell'Istituto di ricerca biomedica (IRB), di cui è attualmente in fase di costruzione la nuova sede, e delle strutture legate alla medicina e alla ricerca medica, Istituto oncologico della Svizzera Italiana (IOSI) e Istituto oncologico di ricerca (IOR), si creeranno nuovi impieghi altamente qualificati, ma una città necessita anche di offerte di lavoro più convenzionali e alla portata di ogni cittadino. Questo può avvenire seguendo due vie distinte della cosiddetta green-economy, ossia l'economia legata alle tecnologie dello sviluppo ambientale sostenibile.

Primo, incentivando a dovere lo sviluppo di un'edilizia altamente ecosostenibile sia per quanto riguarda le nuove costruzioni, normalmente già soggette a norme più restrittive, ma soprattutto per quanto riguarda il risanamento di vecchi edifici, che necessitano di massicci interventi di miglioria per poter soddisfare i più moderni standard di sostenibilità ambientale, come un'isolazione termica adeguata e l'installazione di sistemi energetici d'avanguardia (termopompe, pannelli fotovoltaici e termici, ecc.).

Si propone pertanto l'introduzione di norme edilizie atte ad incrementare gli interventi sugli edifici di nuova e vecchia generazione e un aumento degli incentivi finanziari pubblici atti a favorire il risanamento, tali da sviluppare in modo sostanziale l'artigianato di settore legato a queste tecnologie e i servizi preposti alla loro manutenzione.

Secondo, chiedendo l'insediamento nel Bellinzonese del Centro cantonale di riciclaggio della plastica, auspicato da Dipartimento del territorio, che permetterebbe di lavorare il materiale a chilometro zero, senza percorrere centinaia di chilometri, spesso su gomma, per raggiungere questi centri attualmente ubicati fuori cantone se non all'estero, andando ad annullare il beneficio ambientale di tutta l'operazione.

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