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L'OSPITECruciale derby da non mancare

24.01.20 - 13:00
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e segretario VPOD Ticino
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Raoul Ghisletta, PS.
Raoul Ghisletta, PS.
Cruciale derby da non mancare
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e segretario VPOD Ticino

Le due votazioni cantonali del febbraio 2020 in Ticino non sono da sottovalutare per il loro impatto sul futuro della nostra società e del nostro vivere.

Queste due votazioni sono state provocate da proposte emananti dalla destra pura e dura, alla quale si sono accodati i soliti opportunisti dei partiti di centro-destra, che da anni subiscono il dettame politico degli ideologi della destra con il risultato di indebolire la forza dei loro partiti.

Sinistra, democratici progressisti, sindacati e alcune altre associazioni invitano chiaramente a votare due volte no nelle votazioni cantonali del 9 febbraio 2020.

Innanzi tutto NO all’inserimento del principio della sussidiarietà nella Costituzione cantonale, perché esso legittima il disimpegno dello Stato e vuole costruire uno spazio esagerato e incontrollabile per gli enti privati attivi nella gestione della socialità, della sanità e della formazione. Vari scandali mostrano come oggi già la popolazione subisce passivamente una serie di decisioni arbitrarie di centri di potere privati, alimentati dai soldi pubblici e delle casse malati: centri di potere che non sono sufficientemente monitorati e controllati per l’assenza di volontà politica e per l’incapacità del sistema. Votiamo quindi NO per contrastare i pericoli in termini di libertà degli utenti, di parità di trattamento, di giustizia sociale e di costi per la collettività.

Votiamo pure NO all’iniziativa popolare “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi della legittima difesa”, perché essa crea un’assurda disparità di trattamento tra le persone che hanno a che fare con il nostro sistema giudiziario. Infatti l’iniziativa obbligherebbe il Cantone a pagare integralmente i costi solamente in questa specifica fattispecie e non in tanti altri casi dove la persona, per ottenere ragione dalla giustizia, deve pagare un avvocato: ad esempio nel caso una persona sia accusata ingiustamente di un reato e subisca un processo ingiusto per mille altre ragioni. NO anche perché gli esperti temono anche che la norma possa in qualche modo spingere le persone a farsi giustizia da sé. In ogni caso l’improvvisazione nel settore della giustizia non paga. Lo abbiamo già costatato con alcune assurde decisioni del recente passato prese per motivi di risparmio, come la soppressione del giudice dei provvedimenti coercitivi, che abbiamo combattuto e che oggi tutti riconoscono essere stata un clamoroso errore. Questa decisione sbagliata non è ancora stata revocata, perché l’on Gobbi e accoliti che detengono la maggioranza politica non hanno ancora accolto la mia iniziativa parlamentare per la revoca. Fare pasticci è facile, correggerli è difficile. Bocciamo quindi l’ennesima improvvisazione della destra pura e dura nell’ambito della giustizia il prossimo 9 febbraio!

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