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L'OSPITEMunicipali a tempo pieno: il tema è d'attualità

08.01.20 - 09:31
Giancarlo Jorio, già municipale di Giubiasco
foto Tio.ch
Municipali a tempo pieno: il tema è d'attualità
Giancarlo Jorio, già municipale di Giubiasco

È sempre d’attualità il postulato per un Municipio a tempo pieno per i municipali. Il problema, concreto e mai risolto, torna di attualità in occasione della campagna per le prossime elezioni comunali di aprile 2020. L’attuale formula, adottata con il regolamento comunale, non ha dato segni di funzionalità operativa professionale per la gestione della Città: è in uso un’eccessiva cautela e si sprecano troppe risorse per coprire “pesanti zavorre” per le pregresse azioni di qualche collega.

Le solenni promesse di ossequio delle leggi dello Stato, talvolta di proposito, sono ignorate durante la legislatura. Fondamentale sarebbe poter vantare di andare fieri di una rigorosa applicazione del principio della buona fede e di comportamenti leali, in particolare anche per quel che concernono le responsabilità che si portano per l’amministrazione comunale. È inammissibile tentare di confondere il cittadino, omettendo le dovute risposte con l’intenzione di far passare il tempo, insomma un sistematico impiego di comportamenti da biasimare poiché contrari al principio di lealtà. L’arbitro, teoricamente, sarebbe il cittadino elettore e contribuente, che purtroppo ancora e rinuncia a far valere le sue prerogative. Sovente soffre l’atavica dipendenza dai Partiti che gli propinano, nei raduni pre- elettorali, piatti di gnocchi o polenta e lo addolciscono con tortini-promesse.

La prossima campagna elettorale dovrebbe essere un momento di riflessione e l’occasione per correggere distorsioni non più attuali, scegliendo chi dà garanzie di adattamento alle nuove realtà e a un reale bisogno di una vera amministrazione gestita professionalmente e con responsabilità a tutti gli effetti, scevra da condizionamenti di natura personale. È il quesito centrale da ponderare in modo sereno, scevro da preconcetti, senza inutili polemiche, tuttavia non trascurando di analizzare qualche fatto, inequivocabile e di rilevanza, che supporta e fornisce indicazioni d’immediata comprensione. Ben note le responsabilità sia civili sia penali per i danni connessi con lo scivolamento a valle della discarica abusiva di Scarpapè che ha determinato una spesa dell’ordine di 7-800 mila fr., la spesa anticipata dal comune è ancora allibrata a carico del contribuente: ingiustificatamente tenuto conto del clamoroso e conclamato caso di mala gestione ereditato dalla Città. Il Municipio, rispettivamente il sindaco in applicazione delle competenze specifiche in materia avrebbe dovuto segnalare il fatto alla competente Autorità.

L’omissione è esempio di professionalità incerta, aggravato dalla mancata decisione di rivedere le pregresse risoluzioni ereditate per quanto concerne la realizzazione dell’inutile doppione di acquedotto di valle Morobbia che resta a secco per 90 giorni consecutivi in caso di siccità e che presenterà a consuntivo uno sperpero di 17 milioni di fr. del contribuente. Se la finalità fosse stata quella di conseguire gli obiettivi del piano energetico cantonale, avuto riguardo alla giustificata soluzione dei problemi di approvvigionamento in acqua potabile per Sant’Antonio, la derivazione delle acque nel sottostante impianto idroelettrico Morobbia dotato di bacino di accumulazione e di centrale di produzione, sarebbe risultata soluzione razionale e praticabile.

Diversamente dal progetto dell’inutile acquedotto così com’è stato realizzato, avrebbe comportato evidenti indotti d’interesse pubblico per la comunità bellinzonese. Anacronistica invece “la bizzarra capriola” dei municipali in carica nel Municipio di Bellinzona ante aggregazione e contrari alla realizzazione dell’opera. Senza alcuna argomentazione plausibile “ora si vantano” di una realizzazione che determina lo sperpero milionario di soldi pubblici per un’opera inutile di un doppione e la mancata produzione di energia pregiata.

Questi camuffati eccessi di consapevole presunzione non sono funzionali alla carica istituzionale. Sono visioni di comodo “sbolognate”a sproposito al cittadino, fuori da rigorosi riscontri cui al diritto vigente per quanto concerne le aspettative di prestazioni professionali e di qualità e lasciano troppo spazio per interpretazioni d’insaziabile ingordigia di potere. L’argomento è riaperto, i Partiti che finora si sono rappresentati con slogan quali "... comportamenti problematici di chi opera all’interno delle istituzioni portano a screditarne la credibilità lasciando intendere vi sia del “marcio” diffuso che indebolisce pericolosamente la fiducia del cittadino verso lo Stato e chi ne fa le veci ...", hanno il dovere di proporre soluzioni che arrestino e rimuovano la farsa in atto. All’elettore la scelta il prossimo aprile 2020.

Giancarlo Jorio, già municipale di Giubiasco

 

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