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L'OSPITEColdrerio – sport e dignità

24.10.19 - 13:50
Matteo Muschietti, municipale Coldrerio
Coldrerio – sport e dignità
Matteo Muschietti, municipale Coldrerio

Quanto successo nella partita di calcio tra gli allievi giovanili del raggruppamento Castello-Coldrerio contro il Rapid lascia un po’ di amaro in bocca.

Lo sport deve essere prima di tutto un momento di condivisione, dove è bello trovarsi e concedersi uno stacco dalla vita di tutti i giorni. Purtroppo così non è stato. Le grosse parole pronunciate in modo improprio, hanno esasperato gli animi dei contendenti portandoli a commettere gesti inconsulti, privi di senso. A Coldrerio la locale squadra e i movimenti giovanili sono molto seguiti dalla popolazione, ben integrati nella vita e attivi nella vita del paese e godono di un grande sostegno da parte dell’autorità comunale.

Tutti hanno gioito nel mese di giugno quando la prima squadra ha raggiunto il traguardo della seconda divisione. Da non dimenticare che l’Associazione Sportiva di Coldrerio è stata la patria del grande Riva Quarto e di altri giocatori che si sono distinti a livello regionale e le sono stati riconosciuti a più riprese onorificenze per il suo fair play.

Analizzando i fatti accaduti, quindi non resta che biasimare e condannare il comportamento dei giocatori ma, cosa più grave, quello dei genitori, adulti, che hanno con il loro modo di fare innescato la bagarre che non ha nulla a vedere con lo spirito dello sport.

Sarebbe un bene fare tesoro di quanto accaduto per prendere coscienza collettivamente di quanto stupidi e pericolosi si possa diventare quando siamo in preda alle emozioni. Gli adulti coinvolti, da ambo le parti, dovrebbero fare ammenda, scusarsi sinceramente tra di loro e rinstaurare un clima di serenità. Bisognerebbe approfittare di questo fatto, che fortunatamente non ha avuto conseguenze catastrofiche, per convocare tutti gli allievi del calcio, con le famiglie, attorno a una merenda in palestra (o prendendo una buona mezz’ora prima di un allenamento squadra per squadra) per discutere serenamente di quanto è successo e porre le basi perché il tutto non si ripeta in futuro. Gli adulti coinvolti dovrebbero partecipare e prendere la parola, spiegare che erano presi da un’eccessiva emotività e che bisogna riuscire a controllarsi quando ciò accade. Bisogna parlare, spiegare le emozioni vissute visto che capita a tutti di arrabbiarsi con il pericolo di farsi trascinare, specialmente in gruppo.

Si può sbagliare nella vita, basta rendersene conto e avere l’umiltà di scusarsi, apprendere dai propri errori e ripartire più maturi e consapevoli. Questa potrebbe essere una bella occasione per trasformare la tristezza di un comportamento inappropriato in un insegnamento che sensibilizzi tutti a questo tipo di problemi, in un clima di apprendimento e senza che i diretti interessati siano messi alla gogna perché, anche se sciocco, può capitare a tutti di perdere il controllo. Solo parlando, conoscendo ed esplorando questi problemi si potranno evitare definitivamente in futuro, fornendo ai più giovani le chiavi di lettura per identificarli e gestirli sul nascere e ricordando agli adulti la loro responsabilità nell’esempio da fornire alle nuove generazioni. Se a ciò seguirà un gesto di riconciliazione ufficiale tra i due club con scuse sincere tra gli adulti coinvolti, sarebbe l’assist perfetto per il goal più bello di tutto il campionato.

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