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L'OSPITELa farsa della serata informativa nel quartiere Giubiasco

24.10.19 - 10:53
Giancarlo Jorio, già municipale di Giubiasco
La farsa della serata informativa nel quartiere Giubiasco
Giancarlo Jorio, già municipale di Giubiasco

“Tappata la bocca” togliendo pretestuosamente la parola a chi cortigiano non è! Presente il Municipio al completo che a voce del sindaco si è rivolto ai presenti, sollecitando riscontri diretti dai cittadini, dopo avere lasciato andare liberamente i primi interventi per più di due ore per interloquire con chi chiedeva informazioni concernenti problemi di ordinaria organizzazione, la rimozione di un palo dell’illuminazione o di un cartello della segnaletica stradale, il recinto di un costruendo parco giochi, il tipo di rivestimento del camminamento o la composizione delle diverse tasse per i rifiuti, ha chiesto la parola Giancarlo Jorio, ex municipale di Giubiasco presente in sala per porre problematiche di ben altro spessore.

Capito subito l’antifona, ossia che “stava per arrivare tempesta”, dopo un paio di minuti il sindaco Branda, peraltro garbatamente, ha tolto la parola al cittadino, inviso a quell’autorità, con il pretesto della tarda ora e che sarebbe stato suo dovere dare spazio ad altri interventi.

Ringraziando per la cortese disponibilità, ma contestando una manifesta disparità di trattamento il cittadino, anche per il mormorio di una “clak di cortigiani” ha preferito “levare il disturbo”.

Averebbe voluto censurare un’Autorità che omette di ossequiare fondamentali principi di lealtà, dovendo questa puntuali risposte al cittadino che nelle dovute forme pone domande.

In particolare avrebbe voluto sapere il motivo per il quale il Municipio non rispondere alle petizioni e alle richieste che concernono le specifiche competenze delegate in materia di vigilanza sull’amministrazione, di conclamati abusivismi edilizi, di abusi di autorità.

Parimenti per quanto concerne polcom il perché, a fronte di centinaia di segnalazioni annue d’infrazioni, peraltro costatate dagli agenti, si violano i doveri di servizio emettendo solamente una contravvenzione su cento costatate e documentate.

Per quale motivo non si rettificano rapporti di polizia redatti in modo difforme dalla realtà dei fatti. Per quale motivo non si utilizzano mezzi sussidiari di videosorveglianza, ritenuto oggettivamente provato che una polcom sottodimensionata, non sia in grado di coprire il territorio, offrendo la sicurezza giuridica che una città di quelle pretese dovrebbe offrire.

Certo che fin quando il Municipio designa Andrea Bersani a presiedere la commissione comunale per la protezione dati personali, ben sapendo che questi sia già stato colto a violare la LPDP e in conseguenza di ciò censurato dalla CCPD, non sussistono spazi per una difesa.

Analogamente si voleva sentire a viva voce la posizione del Municipio nel merito della pesante incidenza finanziaria per il risanamento del sito contaminato Petrolchimica, avuto riguardo alla falda che interessa i pozzi di captazione di Gnosca e in quanto fonte di pericolo per la zona di approvvigionamento idrico d’interesse cantonale per il bellinzonese.

In particolare, nel contesto del ricupero dell’importo dei danni, ben note le responsabilità sia civili che penali per i danni connessi con lo scivolamento a valle della discarica abusiva di Scarpapè, si voleva, tenuto conto del clamoroso e conclamato caso di mala gestione, chiedere quando il sindaco Branda, in applicazione delle sue competenze specifiche in materia (LOC art. 119 c: denuncia alle competenti autorità i reati di azione pubblica che si verificano nella giurisdizione comunale), si deciderà a segnalare il fatto alla competente Autorità? (ndr: in buona sostanza la denuncia del vicesindaco Andrea Bersani).

Parimenti per la pianificazione in atto (masterplan) s’intendeva chiedere la posizione del Municipio, che ha raccolto le “prodezze” dell’ex comune di Giubiasco del giugno del 2014 quando il Consiglio comunale di Giubiasco approvava le varianti di PR per una modifica di azzonamento di parte della Zona industriale Nord (a nuovo erano resi edificabili 34'000 mc) a passo di corsa per eludere l’entrata in vigore della legge che impone il prelievo di contributi per il plus valore che ridonderà ai fondi (dal 20 al 30% del plus valore) per le
importanti modifiche pianificatorie (bagatelle di decine di milioni di franchi).
Per contro dopo aver stralciato “tout court” la strada di cabotaggio prevista dal piano viario, si vanno a caricare i quartieri residenziali di traffico pesante utilizzando strade costruite per un carico di 28t sulle quali, senza autorizzazione giusta la legge, si consente il transito di veicoli con carico di 40t.

Insomma, un uso accresciuto a favore di un’attività privata che degrada prematuramente la struttura stradale e determina pesanti immissioni ambientali nei quartieri residenziali.

Si voleva parlare della torre del mulino per la quale si prevede una nuova quantità edificatoria rilevante, decisa prima fosse comunicata con adeguata informazione pubblica.

Al riguardo si auspica che il masterplan per la nuova pianificazione della Città ridia un’occhiata a una decisione discutibile che potrebbe essere in contrasto con la pianificazione che sarà proposta per la Città, pena altri ricorsi.

A prescindere dalla volumetria la torre (ex silo) la cui altezza è di oltre 50 m, sotto il profilo paesaggistico è un “mostro” da ridimensionare per l’impatto ambientale inammissibile (sovrasta le sagome delle fortezze che caratterizzano il paesaggio bellinzonese). Autorizzato negli anni 70 del secolo scorso nell’ambito dei provvedimenti concernenti l’economia di guerra, secondo le allora vigenti raccomandazioni della Confederazione, la torre (l’ex silo) non è ora più giustificabile sotto il profilo della tutela del paesaggio avendo perso lo scopo per il quale l’allora “sgarbo paesaggistico” poteva essere sostenuto.

Si voleva chiedere della Zona industriale Sud per una modifica di azzonamento della zona AP-EP Seghezzone (con una porzione di Re) e della zona artigianale alla Ressiga (29'000 mq edificabili a 6 mc/mq), che con decisione del Consiglio di Stato è stata respinta, per pericoli alluvionali.

Seduta stante l’ex sindaco Bersani ha improvvisato “una svicolata”, omettendo un’informazione puntuale.

Infatti, per il trasferimento di questo comparto artigianale e industriale, l’allora classe politica di Giubiasco del sindaco Bersani ha “cannato” alla grande, omettendo una verifica puntuale dei pericoli naturali!

Per non tediare si sarebbero “sorvolate” altre “cosette”, intriganti assai. Signor sindaco, lei sarà cordiale e a modo, ma la giustificazione addotta per “tappare la bocca” togliendo pretestuosamente la parola a chi cortigiano non è, non le fa onore.

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