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L'OSPITEIn merito all’onda verde

14.10.19 - 20:00
Erika Franc, candidata al consiglio nazionale Verdi e sinistra alternativa
In merito all’onda verde
Erika Franc, candidata al consiglio nazionale Verdi e sinistra alternativa

Per le elezioni federali in ottobre i sondaggi predicono un’onda verde: ma che cos’è esattamente quest’onda verde? Il fatto che la popolazione si preoccupa per il clima, e di conseguenza per le risorse naturali che sono la base per la nostra sopravvivenza sulla Terra e poi vota il partito che si impegna a favore di questi valori? Oggi, quasi tutti partiti si dicono a favore della protezione del clima. Ma perché noi Verdi convinciamo di più?

- Magari per la nostra mentalità:

Da slow food a slow up, amiamo ciò che è lento e ci permette di essere un passo avanti rispetto agli altri. Quante conquiste le forze progressiste hanno ottenuto nel corso degli anni? Temi in discussione anni fa e oggi dati quasi per scontato? Dall’abolizione del segreto bancario, all’introduzione dell’AVS, dal congedo maternità e altre misure per favorire la parità tra donne e uomini e ora – speriamo – misure incisive a favore della protezione del clima.

- Magari per la nostra capacità di resistenza:

Quest’onda non ci è stata regalata. Quest’onda è una gratificazione – tardiva - per gli innumerevoli salti nell’acqua fredda e le lunghe e impegnative remate contro corrente.

Quando in aprile è stato eletto il giovane verde Martin Neukom nell’esecutivo del canton Zurigo, in modo riduttivo, si è attribuito questa vittoria unicamente all’onda verde. Ma lui e tutto il partito hanno lavorato sodo per anni per raggiungere questo traguardo! Soprattutto considerando che il budget che avevano a disposizione per la campagna elettorale era stimato a ben 10 volte meno rispetto a quello del PLR che ha poi perso il secondo seggio nella camera alta zurighese.

- Magari per la nostra credibilità:

Guardiamo bene quali parlamentari hanno dei conflitti di interesse. Ad esempio, un membro della commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia è anche presidente della federazione dei commercianti di combustibili. Una persona in questa situazione quanto può difendere l’interesse della popolazione e proteggere il clima? Ciò si ripete anche in altri ambiti, come membri della commissione della sicurezza sociale e della sanità che dovrebbero occuparsi di ridurre i costi sanitari, ma che allo stesso tempo sono anche membri ben pagati di consigli d’amministrazione di casse malati o cliniche private. Ci sarebbero svariati esempi di questo tipo. E se ci si informa bene si può notare come questi politici fanno parte dei partiti borghesi. I Verdi e la sinistra alternativa si impegnano per una trasparenza nei finanziamenti dei politici! E per ridurre l’influenza di queste lobby che con mezzi finanziari spropositati corteggiano i politici.

- Magari per la nostra biodiversità:

Della diversità non solo parliamo, ma la viviamo. Guardiamo le altre liste principali: confermano lo stereotipo che per essere parlamentare bisogna essere maschi, di mezza età, laureato in diritto o simile e con la famiglia in politica già da un secolo. Per affrontare i problemi futuri, come il riscaldamento climatico, abbiamo bisogno di soluzioni innovative e dobbiamo pensare oltre gli schemi tradizionali. Per i Verdi e la sinistra alternativa questo inizia con la proposta di candidati diversi, che rispecchiano in diversi aspetti la popolazione ticinese. La politica deve includere tutta la popolazione.

Perché per affrontare problemi come il cambiamento climatico dobbiamo collaborare e contribuire tutti insieme – non possiamo permetterci che se ne occupi solamente un’élite. Che ci sia un’onda verde o no in ottobre, per risolvere i problemi come il cambiamento climatico a ognuno sarà chiesto di dare il proprio contributo.

 

 

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