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L'OSPITEVota verde – non c’è una scusa

08.10.19 - 12:00
Erika Franc, candidata al consiglio nazionale Verdi e sinistra alternativa
Vota verde – non c’è una scusa
Erika Franc, candidata al consiglio nazionale Verdi e sinistra alternativa

Le prossime elezioni nazionali saranno sotto il segno della protezione del clima. In teoria noi Verdi dovremmo avere il vento in poppa, ma è meglio non cantare vittoria troppo presto. C’è infatti ancora una gran parte della popolazione che non intende votarci. Di seguito anticipo le risposte agli argomenti che queste persone potrebbero avanzare per non votare verde:

- Perché votare non serve:
Votare è un diritto, la nostra democrazia è una conquista di cui dobbiamo essere fieri. Dalla Russia a Hongkong ci sono paesi dove la popolazione già da mesi si riversa nelle strade per chiedere il diritto a votazioni indipendenti. La scelta di non andare a votare è un pugno in faccia a queste persone che rischiano quotidianamente la loro vita per ottenere questo diritto che noi diamo per scontato. Da noi basta fare qualche crocetta e spedire una lettera. Facciamolo!

- Perché non si conoscono bene i candidati:
Da quando ci siamo messi a disposizione come candidati siamo stati sommersi da questionari da tutti tipi di enti e associazioni da riempire rispondendo a domande concernenti svariati temi politici. E siamo sommersi da inviti per incontri, aperitivi e dibattiti. Informiamoci e partecipiamo!

- Perché non si segue la politica e non piace sostenere un partito politico:
Per molte persone la parola partito politico denota una connotazione negativa. Devo ammetterlo: i politici non sono esenti da colpe per questa cattiva reputazione. Troppi sono infatti i conflitti d’interesse e favoritismi che mettono i politici in situazione di profitto del singolo a scapito del bene della popolazione quando bisogna prendere delle decisioni. Ciononostante, sono convinta che per la maggioranza dei politici, almeno quelli Verdi, l’obiettivo di trovare soluzioni ai problemi della popolazione è al centro del loro impegno – anche se l’egocentrismo in qualche modo fa parte del gioco, perché se non ti fai vedere da nessuna parte non ti conosce nessuno e non ti vota nessuno. A parte certe eccezioni per la maggior parte dei candidati verdi la politica è un hobby non pagato (o se pagato con cifre ridicole) che viene svolto nel tempo libero. Sarebbe importante gratificare molto di più le persone per queste innumerevoli ore di lavoro gratuito che si investono per la politica.

Capisco bene chi preferisce impegnarsi per un’associazione o nel privato per dare il suo contributo per la protezione del clima. Però questi impegni non bastano. Se vogliamo limitare il riscaldamento climatico globale al di sotto di 2 gradi abbiamo fortemente bisogno di misure politiche incisive e politici che le portano in avanti! Votiamoli!

- Perché i Verdi prediligerebbero solo soluzioni ambientali, che vanno ogni tanto a scapito degli obiettivi sociali.

È un argomento tirato per i capelli. Per noi Verdi l’obiettivo dichiarato è la necessità di una trasformazione dell’economia attuale in un sistema più ecologico e solidale. La politica ambientale deve essere sociale!

E per tutti quelli che insistono che non vale la pena votare i Verdi perché siamo troppo pochi e troppo idealisti per avere un impatto politico significativo ricordo le parole dell’antropologa Margaret Mead: “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini premurosi e determinati possa cambiare il mondo. Infatti, è sempre avvenuto in questo modo.”

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