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L'OSPITETrump da via libera alla Turchia di massacrare il popolo curdo

08.10.19 - 10:04
ForumAlternativo
Keystone - foto d'archivio
Trump da via libera alla Turchia di massacrare il popolo curdo
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Stavolta pare proprio che ci siamo. Purtroppo. Ormai da settimane Erdogan andava minacciando di attaccare il Rojava per sradicarvi l’esperienza del “Confederalismo democratico”, la rivoluzione curda condivisa da siriaci e gli altri popoli che abitano le terre del nord della Siria. 
Oggi il pericolo è diventato più reale, a causa dell’instabilità mentale di Trump, che avrebbe dato il via libera all’invasione, ritirando le truppe americane nella Regione. Putin, acconsente tacendo. L’Europa pure. Dopo l’operazione “Ramoscello d’ulivo” (da gennaio a marzo 2018) che dava il via a sanguinose azioni belliche nel cantone di Afrin, il rischio è che il progetto di costruzione di un mondo libero e democratico da parte delle forze curde in Rojava sia messo nuovamente sotto attacco. 

Erdogan ha infatti annunciato alle Nazioni Unite di voler “spostare” un milione di profughi dal proprio territorio nelle cosiddette “safe-zone” create nel nord della Siria. Si tratta di una palese violazione del diritto umanitario internazionale, che vieta appunto il ricollocamento forzato dei rifugiati, oltre che un’operazione di “ingegneria demografica” (la maggior parte dei profughi non sono originari delle zone in cui verrebbero ricollocati) attraverso cui la Turchia vuole alterare gli equilibri dell’area e indebolire la resistenza curda. 

Secondo le unità delle Ypg e Ypj (milizie curde del Rojava), ciò potrebbe provocare il ritorno della brutalità di Daesh nel Rojava. L’accordo Trump-Erdogan riguarda pure la presa in custodia da parte dei turchi delle decine di migliaia di prigionieri di Isis, ora sotto custodia delle Forze Democratiche Siriane (SDF), nel campo di Al-Hawl. Trump riconsegnerebbe così migliaia di terroristi al paese che ne ha garantito la sopravvivenza, il libero passaggio lungo la sua frontiera, rendendosi così complice di decine di attentati non solo in Turchia ma in tutta Europa. 

L’unica certezza invece sarà che le Forze Democratiche Siriane sono determinate a difendere la loro terra con tutte le loro forze e ad ogni costo. Ora è il momento di fare pressione sulle istituzioni, sui governi, di far sentire la voce e di denunciare che una nuova aggressione turca al Rojava innesterà una serie di reazioni a catena che andranno a devastare una regione già martoriata dalla guerra e porterà solo morte e distruzione, non pace. Il compito di tutti quindi ora è di prepararsi alla mobilitazione perché i popoli del Nord Siria non possono essere lasciati soli. 

Un primo appuntamento in Ticino è previsto questo mercoledì 9 ottobre, ore 17, alla stazione di Bellinzona. 

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