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L'OSPITERisposta a Bruno Storni: le Isole di Brissago sono la perla del Lago Maggiore

20.09.19 - 15:00
Luca Pissoglio, sindaco di Ascona
TiPress - foto d'archivio
Risposta a Bruno Storni: le Isole di Brissago sono la perla del Lago Maggiore
Luca Pissoglio, sindaco di Ascona

Le dichiarazioni di Storni stupiscono e non possono lasciare indifferenti. Rispondo a titolo personale, perché da Sindaco e anche da cittadino sono sconcertato che un grancosigliere si permetta di gettare arbitrariamente fango su delle amministrazioni che ogni giorno impiegano il loro tempo libero a favore della comunità e sacrificano parte del proprio lavoro e della vita famigliare.

Ritengo che una persona seria debba prima informarsi (c’è tutto nei messaggi comunali e cantonale), riflettere e solo dopo aprire la bocca per dire e scrivere delle cose sensate.

Storni dovrebbe ricordarsi che le Isole di Brissago sono la perla del Lago Maggiore e non portano , solo ad Ascona, Ronco o Brissago. Attorno al Lago Maggiore ci sono parecchi comuni che beneficiano del fatto di avere una perla vicino al proprio comune, perché la Perla serve da polo di attrazione per il turismo di tutto il Locarnese (magari anche di Gordola).

A Storni che rimprovera agli enti locali il degrado delle strutture, va ricordato che i proprietari erano al 50% il Cantone e all’altro 50% i tre comuni messi assieme. Va quindi anche ricordato a Storni il rapporto commissionale che lui stesso ha firmato (ma in campagna elettorale ci sono molte cose a cui pensare e forse un po’ di confusione è possibile….) che conferma che a non funzionare era la gestione condivisa e spalmata su troppi attori e cito: “ È per questo condivisibile, anche vista la provata difficoltà della gestione condivisa attuale e lo stallo degli ultimi anni, fare chiarezza sulla proprietà per assicurare una gestione funzionale e ottimale del comparto, poco importa se nelle mani di Cantone o Comuni: ……” . Infatti nella situazione con quattro attori per un investimento si sarebbe dovuto passare da tre municipi, tre consigli comunali, un consiglio di Stato (ma tre dipartimenti: DECS, Territorio e Finanze) e un Gran Consiglio.

Non è quindi vero che i proprietari (ricordo Cantone e Comuni) se ne sono infischiati: questi solo nel 2011 hanno investito 6 mio dei quali la metà erano soldi dei pantaloni (per usare una espressione di Storni) dei Comuni. E questo perché nel 2010 era emersa la necessità di effettuare degli importanti interventi di manutenzione straordinaria non più procrastinabili per motivi di igiene e sicurezza. In particolare era stata individuata la necessità di intervenire con urgenza sugli impianti elettrici, sugli impianti di riscaldamento, sugli impianti di ventilazione del condizionamento e refrigerazione, sugli impianti sanitari e sullo stabile principale. Oltre a ciò si erano resi necessari degli interventi di riordino per migliorare l'offerta dei clienti della villa Emden, quali il riordino delle camere, il risanamento dei servizi esterni, il risanamento degli interni della casa e la sostituzione dei serramenti. I costi per questi interventi ammontavano a complessivi fr. 5'798'295.- di cui fr. 1'207'980.- a carico di Ascona. Credito questo che è stato concesso al Comune di Ascona a seguito dell'inoltro del MM 04/2010 . I lavori sono stati  successivamente eseguiti.

Negli anni sono poi stati investiti altri soldi da parte dei vituperati enti locali. Quindi finora chi ha pagato la perla del Lago Maggiore che porta giovamento a tutta la Regione? Quanto abbiamo ricevuto dai comuni rivieraschi e della Regione? Quanto dall’OTR? Nulla. Abbiamo chiesto la partecipazione di questi enti, ma la risposta è sempre stata: fintanto che non vi è chiarezza nella gestione, non entriamo in discussione. Posizione del tutto condivisibile. E proprio per questo, e sono parecchi anni che se ne parla, abbiamo iniziato una trattativa tra Comuni e Cantone che è sfociata finalmente in questa soluzione. Ma ricordo a Storni, che durante le trattative avevamo chiesto al Cantone COMPETENZE E DELEGHE e cioè avevamo proposto di ritirarle noi e gestirle noi. Quindi non ci siamo mai tirati indietro e in questi anni abbiamo cercato delle soluzioni che alla fine sono arrivate e il pantalone del Cantone l’abbiamo pagato anche noi. Poi il fatto che sia il Cantone, visto che non si è riusciti a trovare altri “soci”, a gestire una delle maggiori attrazioni turistiche del cantone e non solo tre comuni, mi sembra anche alquanto logico. Esempi nel Cantone ve ne sono molti.

Malgrado gli investimenti fatti non siamo riusciti a migliorare la situazione delle Isole e questo a causa dei problemi della Navigazione. La causa maggiore sta, come dice il rapporto che lei ha firmato (si ricorda?) nell’aumento di prezzo del biglietto. Per questo già nel 2013 per smuovere le acque ricordo che Ascona, non riuscendo a farsi ascoltare dalle autorità preposte, ebbe a gestire un trasporto gratuito da Ascona alle isole alle spese dei Comuni, trasporto che fu interrotto dalla polizia Cantonale su decisione dell’Ufficio federale competente. Personalmente a causa di questo atto di forza, se non ci fosse stata l’intercessione di Fabio Abate e Michele Barra, avrei ricevuto una denuncia penale. Ma grazie a quell’atto di forza sono poi nati i gruppi di lavoro ai quali, malgrado sia stato richiesto dai singoli comuni, dal CISL e dalla Regione, non potemmo mai partecipare.

Capisco che Storni sia in piena campagna elettorale e voglia farsi notare, ma si ricordi che per il cittadino l’ente pubblico è uno solo (poco importa il livello istituzionale) e quindi i rappresentanti seri delle istituzioni dovrebbero evitare di fomentare inutili polemiche che si basano su fantasie e ignoranza dei fatti.

Approccio, questo, che dovrebbe essere scontato per chi vorrebbe rappresentare il Ticino a Berna.

Quindi signor Storni, prima di parlare a vanvera anche se colpito da frenesia elettorale, si informi meglio e riconosca l’impegno degli amministratori comunali che lavorano intensamente, ma in silenzio, e non fanno come lei che non perde occasione di apparire e fare polemica.

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