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L'OSPITELo scollamento fra politici e cittadini sul problema del fumo

19.08.19 - 10:30
Alberto Polli, Associazione Svizzera Non-fumatori - presidente e coordinatore Progetti del Piano cantonale tabagismo 2015-2018
Lo scollamento fra politici e cittadini sul problema del fumo
Alberto Polli, Associazione Svizzera Non-fumatori - presidente e coordinatore Progetti del Piano cantonale tabagismo 2015-2018

In un recentissimo sondaggio promosso dall’UNIL (Università di Losanna) su più di 1500 cittadini Ticinesi ha evidenziato che il 93.1% degli intervistati è favorevole a proibire di fumare in automobile in presenza di fanciulli (minorenni) e donne incinte.

Il 73.1% dei rispondenti sono favorevoli a un divieto di fumo negli spazi pubblici all’aperto.
Il 71% pensa che la pubblicità del tabacco inciti i giovani ad iniziare e consumare.

Questi dati confortanti e significativi perché finalmente esiste un sondaggio fatto sui Ticinesi e per una volta prende in considerazione i cittadini al Sud delle Alpi.
La maggioranza dei politici nostrani è ancora molto restia – e l’ha dimostrato recentemente con le decisioni granconsigliari di respingere le tre mozioni Ghisolfi – a prendere delle decisioni (a esporsi?) in favore del rispetto dei non-fumatori.

Potremmo dire e pensare che la protezione dei giovani e dei non-fumatori non siano priorità del Gran Consiglio e nemmeno del Consiglio di Stato che aveva licenziato il messaggio 7536, sottoscritto da Claudio Zali invitando a respingere le mozioni.

Anche a Berna i politici non sono da meno ma qualcosa sta cambiando a alla luce del quasi scandalo Philip Morris-Dubai 2020 (per fortuna rientrato dopo una coraggiosa decisione di Cassis e di molteplici pressioni generali), si è notato subito che con il tempo maturano anche le nespole e la Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati ha approvato 12:0 con 2 astenuti un testo in cui sostiene che la “pubblicità rivolta ai minorenni deve essere vietata con un divieto generale delle réclame sui giornali e siti internet”. Non dimentichiamo che i giovani acquistano le e-sigarette proprio per il tramite di internet. “Dovrebbe essere vietata anche la sponsorizzazione di manifestazioni che hanno un carattere internazionale. Anche le attività e le manifestazioni organizzate dalla Confederazione, dai Cantoni e dai Comuni non devono essere sponsorizzate dall’industria del tabacco”. Ci piace citare, a titolo di esempio, che il festival di Locarno è dal 1992 che ha abbandonato gli sponsor del tabacco.

Quest’estate è stato l’anno delle spiagge in Italia e i quotidiani hanno riportato che Il divieto di fumo al mare piace anche ai tabagisti con un Coro di consensi ad Alghero per l'ordinanza che proibisce le "bionde" in spiaggia. “Pare che i più soddisfatti siano i gestori degli stabilimenti balneari, che hanno caldeggiato il provvedimento e che quindi hanno centrato l’obiettivo. «Era ora che Alghero si mettesse al passo con i tempi – spiegano –. La capitale del turismo del nord Sardegna non poteva restare indietro su un tema così importante come quello della tutela della salute e dell’ambiente». Questa è solo una delle voci del coro di consensi con cui ieri è stata accolta nelle spiagge algheresi l’ordinanza. «Le nostre spiagge sono un bene prezioso da preservare e l’introduzione del provvedimento guarda alle esigenze di tutela degli arenili quale valore fondamentale ambientale per il nostro turismo».

Benvengano anche l’equiparazione delle e-sigarette alle sigarette normali in modo che sarà chiaro che saranno vietate anche nei luoghi in cui attualmente è vietato fumare come il divieto di vendita ai minorenni in tutta la Svizzera.

Siamo certi che anche i nostri rappresentanti a Berna, alla luce dei fatti, si ammorbidiranno e si allineeranno al pensiero dei cittadini che sono poi i loro elettori.

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