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L'OSPITEBasta plastica monouso, si può!

10.06.19 - 11:29
Giovanni Pedrozzi, Ing. Geotecnico ETH
Basta plastica monouso, si può!
Giovanni Pedrozzi, Ing. Geotecnico ETH

Al largo della California galleggia una isola di plastica grande due volte la Francia; oltre al danno chimico, la plastica uccide per soffocamento molti pesci e animali.

Da un sondaggio realizzato nella Svizzera tedesca emerge che più dei 2/3 degli intervistati ritengono che si debba fare qualcosa per proteggere l’ambiente, ma solo 1/3 è disponibile a fare un sacrificio, sicuramente ancora di meno quando si deve passare ai fatti. In quanti fanno la spesa ancora con i sacchetti di plastica monouso e pensano «la prossima volta devo usare quello multiuso», ma poi per pigrizia si dimenticano ancora?

I sacchetti di plastica monouso possono essere proibiti e rimpiazzati da altri realizzati con materiali naturali riciclabili, per esempio con la canapa, una risorsa naturale eccezionale e dai numerosi impieghi. La Costa Rica ha iniziato ad abbandonare la plastica monouso già nel 2017, per arrivare alla dismissione totale nel 2021. Il 26 aprile 2019 la Comunità Europea ha votato la proibizione progressiva dell’impego della plastica monouso. In nuova Zelanda e in Olanda esistono catene di supermercati che hanno deciso di eliminare la plastica. E in Svizzera?

In Ticino stanno nascendo numerose iniziative private o da parte di Comuni. La volontà di cambiare nella società c’è, ma la politica cantonale ticinese è silente. Circa dieci anni fa Greta Gysin ha inoltrato una interpellanza al Consiglio di Stato, rimasta ferma a lungo in commissione e poi s’è fatto niente. Anche il Consiglio Federale è silente.

Ma come rimpiazzare la plastica monouso? Ci sono molte possibilità e la ricerca sta facendo passi da gigante. C’è chi opta per i sacchetti biodegradabili e compostabili: purtroppo l’università di Pisa ha provato che non tutti sono innocui per l’ambiente, in quanto tossici per le radici delle piante. L’Università di Plymouth ha fatto un esperimento e constatato che nessuna busta usa e getta si degrada completamente e rapidamente dopo 3 anni. C’è chi utilizza la plastica multiuso, ma per motivi d’igiene deve essere pulita con un processo speciale e attualmente i bicchieri e i piatti devono essere puliti nella Svizzera tedesca.

Una soluzione molto più semplice ce la fornisce la natura: i sacchetti di canapa che sono molto resistenti. Apprezzo molto quanto fa il Comune di Collina d’Oro, grazie al supporto tecnico dell’Ufficio Gestione Rifiuti del Dipartimento del Territorio. Per le manifestazioni, sono arrivati alla soluzione d’impiegare posate e piatti in materiale compostabile, e in loco fare il compostaggio, oltre a fornire il bar con acqua da rubinetto allacciato direttamente all’acquedotto comunale.

Anch’io ho organizzato delle manifestazioni, so quant’è difficile trovare i volontari e far quadrare i conti, e attualmente non impiegare plastica monouso può richiedere uno sforzo importante perché mancano le conoscenze e le strutture. Per ovviare a questo problema, gli organizzatori dovrebbero ricevere un supporto tecnico da parte dell’Ufficio Gestione Rifiuti del Dipartimento del Territorio, e i Comuni predisporre dei compostaggi collettivi. Una volta organizzate le strutture, l’impiego di plastica monouso andrebbe proibito.

Di principio sono contro le leggi, e soprattutto le proibizioni, ma purtroppo siamo una società pigra e viziata. Ogni legge che abbiamo bisogno per convivere, è una sconfitta per la nostra società, perché vuol dire che non siamo capaci ad autoregolarci. Vivere senza plastica monouso si può, è non c’è più tempo per continuare a inquinare, ma per far cambiare le abitudini, purtroppo, deve essere proibita.

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