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L'OSPITEPieno sostegno all’Officina di Bellinzona

02.05.19 - 17:00
Insieme a Sinstra, Mendrisio
Ti-Press (archivio)
Pieno sostegno all’Officina di Bellinzona
Insieme a Sinstra, Mendrisio

I/le ticinesi saranno chiamati/e ad esprimersi sul polo tecnologico - industriale auspicato dai rappresentanti degli operai dell’Officina di Bellinzona e sostenuto dai sindacati. L’alternativa, come noto, è il progetto presentato dalle FFS che prevede nel 2026 l’inaugurazione di un impianto a Castione per un investimento di 360 milioni di franchi. Progetto su un terreno al centro di numerose controversie e ricorsi. Un progetto per il quale, soprattutto, mancano al momento precise garanzie sull’occupazione. E non è proprio un dettaglio.

Nella nuova struttura saranno infatti garantiti solo 200-230 posti di lavoro, vale a dire meno della metà di quelli attuali. E saranno proprio le giovani generazioni a subire l’importante cancellazione di posti di lavoro qualificati in Ticino. La diminuzione delle attività di manutenzione è inoltre in forte contraddizione con i futuri scenari, in base ai quali si prevede nei prossimi anni un significativo incremento del traffico ferroviario.

Non si capisce dunque secondo quale logica si sopprimano posti di lavoro, dal momento che aumenterà il fabbisogno di manutenzione del materiale rotabile. Ciò che veramente lascia di stucco è che la politica è stata incapace di chiedere precise garanzie occupazionali alle FFS, che si vantano degli utili raggiunti (l’utile netto nel 2018 è aumentato del 42,5% a 568 milioni di franchi) e che impiegano sempre più lavoratori interinali, che sono poi lavoratori precari. Cinque anni fa, l’ex regia federale impiegava 1120 dipendenti temporanei; l’anno scorso il loro numero è salito a 3253. Le misure di risparmio non toccano evidentemente lo stipendio di Andreas Meyer, il mega direttore delle FFS. A tutt’oggi le FFS non hanno ancora presentato un piano industriale, seppure chiesto più volte dai sindacati e dalla Commissione del personale.

Insieme a Sinistra (Mendrisio) riconosce che con l’iniziativa popolare si vuole facilitare la ricerca di un compromesso, in cui la questione fondamentale e dirimente dell’occupazione viene rimessa pienamente al centro delle preoccupazioni. Preoccupazioni peraltro sempre espresse inequivocabilmente da sindacati, commissione del personale e maestranze.

Perché il punto, è proprio questo: l’occupazione! Ora e in futuro.

Insieme a Sinistra invita perciò le ticinesi e i ticinesi a sostenere l’iniziativa popolare.

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