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L'OSPITERiforma fiscale e Officine: i silenzi del Ps

27.04.19 - 08:12
Alessandro Robertini, membro Comitato cantonale PS, Bellinzona
Riforma fiscale e Officine: i silenzi del Ps
Alessandro Robertini, membro Comitato cantonale PS, Bellinzona

Nell'ultima seduta di Comitato il Partito socialista sezione ticinese del PSS è uscito con due indicazioni di "libertà di voto", o meglio "non indicazioni", su due temi fondamentali per la sinistra. La Riforma fiscale e finanziamento dell'AVS (RFFA) a livello federale e l'iniziativa "Giù le mani dalle Officine" a livello cantonale, cosa che purtroppo sempre più spesso si ripete. L'elettore si aspetterebbe decisioni, magari prese a stretta maggioranza, ma chiare, che diano indicazioni precise sulla linea del partito per potersi confrontare con le altre forze politiche e decidere con cognizione di causa quando si tratta di riporre la scheda nell'urna. Purtroppo niente di tutto ciò e la base è sempre più disorientata. Il rischio di erosione di consensi verso altre forze politiche è elevato. Verso altre forze di sinistra più limpide nelle loro linee, e questo ci può stare, oppure, molto peggio e grave, verso forze populiste di destra, le cui indicazioni risultano più chiare ma poco accettabili. Se in passato la seconda ipotesi si è spesso verificata, ora sembrerebbe, per fortuna, la prima a prevalere. L'apparente successo ottenuto dal partito non deve illudere. Se per il mantenimento del seggio in Governo il PS ha goduto di un massiccio appoggio delle altre forze di sinistra che per il momento malgrado tutto credono ancora in questa opportunità, portando ad un risultato decisamente migliore di quello di quattro anni fa, per il Gran consiglio il partito ha marciato sul posto, mentre l'altra sinistra è massicciamente progredita, al punto che potrebbe addirittura essere indotta, come già ventilato, a marciare da sola con una buona probabilità di successo già a partire dalle prossime elezioni federali. È questo che si vuole? Allora avanti così.

RFFA - Per ciò che concerne la RFFA non c'è intenzione di entrare nei dettagli, ma risulta evidente a tutti che lo squilibrio tra benefici fiscali e benefici sociali è enorme. Basti pensare che le perdite fiscali miliardarie si contrappongono a risorse supplementari di 2 miliardi per l'AVS, suddivise in 600 milioni a carico dei salariati, altri 600 milioni a carico dei datori di lavoro e 800 della Confederazione, quindi in definitiva a carico di tutta la comunità, salariati e contribuenti in generale. Questo nella sua totalità visto che gli oneri sociali, ossia i 600 milioni a carico dei datori di lavoro, fanno parte della retribuzione del lavoro e sono considerati tali nel calcolo del prodotto interno lordo (PIL). Non volendo entrare in contrasto con la maggioranza del PS nazionale, che ha sostenuto la riforma, si è preferito non decidere e rimanere nell'ambiguità. E questo a denti stretti ci potrebbe ancora stare, anche se non condivisibile.

Giù la mani dalle Officine - Di tutt'altro tenore e assolutamente poco accettabile la decisione di non entrare nel merito di una proposta, iniziativa "Giù le mani dalle Officine", che mira a salvaguardare il lavoro, nella fattispecie a mantenere le attività presenti oggi presso le Officine FFS di Bellinzona anche in futuro all'interno del previsto nuovo stabilimento, per cui Città e Cantone hanno stanziato crediti di 20 rispettivamente 100 milioni di franchi per un totale complessivo di 120 milioni, corrispondenti a ben un terzo dell'investimento totale necessario. Constatare che, nonostante il consistente investimento deciso dalle istanze politiche cantonali e cittadine a carico della comunità, non si voglia prendere una decisione chiara per mantenere i 200 e oltre posti di lavoro cha altrimenti andrebbero persi, soprattutto per le future generazioni, lascia alquanto perplessi, soprattutto da parte di un partito che fa del lavoro e della solidarietà i suoi principali cavalli di battaglia.

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