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L'OSPITELa superficialità di una riforma per accontentare tutti

25.04.19 - 10:11
Diego Baratti, Vicepresidente Giovani UDC e Membro del Comitato Borghese contro la RFFA
La superficialità di una riforma per accontentare tutti
Diego Baratti, Vicepresidente Giovani UDC e Membro del Comitato Borghese contro la RFFA

Il prossimo 19 maggio saremo chiamati ad esprimerci sulla Riforma Fiscale e Sociale, anche nota come RFFA. Se da una parte la sinistra vi si oppone criticando la parte fiscale, dall’altra alcuni giovani di destra (principalmente UDC e PLR) combattono contro la parte sociale, messa lì per far contenti i deputati socialisti in parlamento, ma che in realtà non porta a nessun miglioramento a lungo termine dell’AVS.

Infatti, l'AVS si trova in grande difficoltà, ma il nostro Consiglio federale ed il Parlamento, invece di lavorare ad una riforma strutturale e completamente diversa, preferiscono aggirare il problema con delle non-soluzioni, spostando di qualche anno l'oramai inevitabile fine della cassa pensioni, per poi trasmettere il problema alle generazioni future. Ed intanto siamo ancora noi a dover passare alla cassa, senza nessuna garanzia di avere a nostra volta una rendita sufficiente una volta che saremo in pensione. È giunto il momento che il governo ed il Parlamento si assumano le proprie responsabilità e comincino a parlare davvero dell'AVS. Fino ad allora, tutte queste semi-riforme sono solo controproducenti, mentre ancora una volta il costo di questa tergiversazione politica ricade sulle spalle delle generazioni future, cioè su noi giovani.

Ma non è questa l’unica motivazione per votare il 19 maggio no alla RFFA: la riforma viola infatti chiaramente il principio costituzionale dell’unità della materia, che prevede che due temi diversi da loro non possano essere discussi ed approvati con una sola votazione in parlamento. Pensate al precedente giuridico pericoloso che si creasse qualora si permettesse di far passare in votazione due temi così diversi: in futuro magari ci potrebbe venir chiesto di votare il dimezzamento del canone radiotelevisivo assieme magari al credito di finanziamento per dei nuovi aerei da combattimento, per dare un contentino sia all’elettorato di destra che quello di sinistra, mettendo in serio pericolo la nostra democrazia.

Concludendo la riforma fiscale sociale è una riforma debole, che viola chiaramente l’unità della materia e che non risolve il problema delle casse pensioni, ma lo sposta solo in là di qualche anno, con le conseguenze che graveranno nuovamente sulle spalle di noi giovani. Mandiamo un chiaro segnale alla nostra politica: no alle semi riforme, si ad una AVS forte e il 19 maggio No alla RFFA!

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