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L'OSPITEUn buon motivo per comprare biologico

09.04.19 - 16:00
Per BioTicino, Francesco Bonavia membro di comitato dell’associazione BioTicino
tipress (archivio)
Un buon motivo per comprare biologico
Per BioTicino, Francesco Bonavia membro di comitato dell’associazione BioTicino

In riferimento all’articolo apparso lunedì 8 aprile che titolava “Frutta e verdura Bio: il 93% delle coltivazioni è contaminato”, vorrei far notare a giornalisti e lettori che il titolo con cui si mettono in guardia i consumatori sostenendo che anche nei terreni coltivati secondo pratiche “Bio” si trovano tracce di pesticidi è fuorviante. Questo titolo suggerisce che anche i prodotti biologici negli scaffali potrebbero essere contaminati da questi residui. Ciò nasce, secondo noi, da un’errata concezione del prodotto Bio che nella semplificazione quotidiana viene definito come più sano e più buono intendendo sempre “sano per chi lo mangia”, una visione individualista della salute che non condividiamo. È immaginabile che qualcuno possa alimentarsi in modo sano mangiando prodotti di un’agricoltura convenzionale come pure è immaginabile che qualcuno si alimenti in modo malsano consumando con prodotti Bio: lo zucchero, i grassi insaturi e persino il tabacco esistono infatti anche in qualità Bio!

La differenza importante è da ricercare nei metodi di produzione, nel rispetto dell’ambiente, quindi una “salute collettiva”, un miglioramento indiretto e meno egoistico della nostra qualità di vita. I metodi di coltivazione che nell’agricoltura Bio vietano l’uso dei tanto deprecabili neonicotenoidi (oltre a tutte le altre sostanze chimiche di sintesi) sono decisamente più rispettosi della natura e contribuiscono alla salute di tutti, anche di coloro che scelgono prodotti di quell’agricoltura convenzionale che periodicamente è costretta dalle nuove ricerche a ritirare dal mercato prodotti che nei dosaggi efficaci si rivelano inquinanti persistenti: killer per insetti utili e api, o addirittura cancerogeni per l’uomo.

Coltivare Bio è sensato ed importante anche a fianco di un’autostrada o nell’aria inquinata del Mendrisiotto poiché riduce notevolmente l’impatto della produzione agricola sulle nostre risorse ambientali. Mentre non ha nessun senso cercare di giustificare un’agricoltura convenzionale sostenendo che anche nel bio vi sono contaminazioni (sempre e comunque decisamente inferiori).

La ricerca presentata dall’articolo sugli inquinanti nel suolo lo dimostra: una maggiore superficie coltivata secondo i principi dell’agricoltura biologica certificata è auspicabile per garantire alle future generazioni una natura degna di questo nome. E questo si può raggiungere anche con scelte consapevoli al supermercato o votando per un’agricoltura senza pesticidi!

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