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L'OSPITEBurocrazia, percentuali e rendite d’invalidità

02.04.19 - 18:00
Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis e candidato Ps al Consiglio di Stato
Tipress
Burocrazia, percentuali e rendite d’invalidità
Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis e candidato Ps al Consiglio di Stato

Leggo oggi su tio.ch lo sfogo di una 52enne del luganese afflitta - oltre che da molteplici patologie, alcune rare, che le rendono la vita molto difficoltosa - da numerosi problemi con l’assicurazione invalidità. In particolare denuncia la “burocrazia” del sistema e il fatto che con un grado d’invalidità del 58% è tenuta a vivere con mezza rendita AI e potenzialmente deve cercarsi un lavoro a metà tempo, quando i medici la giudicano inabile al lavoro al 100% e con delle malattie che peggiorano.

Non voglio entrare nel merito di una situazione individuale che non conosco. Tuttavia questo racconto ricorda molte situazioni che quotidianamente vediamo presso il servizio di consulenza sociale di Pro infirmis.

L’Ufficio dell’assicurazione invalidità ha il non facile compito di verificare e ponderare il diritto di ogni assicurato (ogni cittadino) a beneficiare delle prestazioni previste dalla Legge. Non è facile trovare l’equilibro tra accordare il sostegno necessario a chi ne ha bisogno ed evitare di erogare prestazioni non previste.

Sicuramente un aspetto complica terribilmente il lavoro dei funzionari preposti, ma soprattutto avvelena la vita delle persone con disabilità: la crescente, imperante e totalizzante burocrazia.

Nel tentativo di essere sempre più precisi, formali e in definitiva “giusti”, la macchina della burocrazia ha preso il sopravvento del “buon senso” e dell’efficacia ed efficienza. Formulari chilometrici, direttive di 140 pagine e procedure asfissianti allontano sempre di più il cittadino dell’Amministrazione pubblica in generale. Non ci sono veri colpevoli in “carne e ossa”. Dai politici ai funzionari , da Bellinzona a Berna fino a Bruxelles, tutti sono coinvolti. A farne le spese, sono tuttavia soprattutto le persone che necessitano di risposte rapide e chiare e soprattutto di aiuto.

Non posso utilizzare lo strumento dell’interrogazione parlamentare, ma se domenica 7 aprile fossi eletto sicuramente chiederei di avere a disposizione le statistiche delle percentuali di invalidità valutate in Ticino negli ultimi anni. Giusto per verificare o smentire che un’impressione che abbiamo, cioè che i servizi di accertamento medico dell’AI accordino un numero maggiore di percentuali appena sotto le soglie per beneficiare di una rendita AI rispetto a percentuali appena sopra. In poche parole per smentire che ci siano molte più persone con un grado del 39%, 59%, 69% rispetto a persone con gradi del 41%, 61%, 81%. Statisticamente le due possibilità si dovrebbero equivalere. O no?

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