L'OSPITELa storia si scrive e si riscrive, oggi può essere uno di quei giorni

Nei miei tre precedenti interventi ho esposto una mia tesi, la cui conclusione è che dobbiamo puntare sui candidati che meglio si identificano per la loro propria natura in una serie di valori concreti, ovvero in primis sulle donne-candidate che il partito propone. Oggi vorrei portare a sostegno di questa tesi delle ipotesi legate al concetto di valorizzazione del soggetto. Credo che noi tutti abbiamo vissuto l’esperienza di dover portare a termine un lavoro di gruppo; in questo campo e proveniendo dal settore finanziario, permettetemi di citare l’esempio della più grande banca svizzera che fin dagli anni ’80 ha puntato sulla formazione dei responsabili della conduzione con una visione molto incentrata sulla gender equality; nella loro visione i team di lavoro misti hanno una probabilità del 85% di produrre risultati qualitativamente migliori rispetto a quelli composti da soli uomini, o da sole donne. L’aspetto interessante è che questa qualità di risultati si riscontra in entrambi gli approcci umani, ovvero in quello della valorizzazione del soggetto relativa agli obiettivi in termini di ambiente di lavoro, come pure a quelli legati alla qualità del risultato da conseguire. Per questo secondo aspetto, vale soprattutto il fatto che per raggiungere lo stesso obiettivo concreto, la persona-leader deve sapere impostare la propra conduzione in maniera modulata, ovvero conscia del fatto che si devono utilizzare approcci diversi con persone diverse, per raggiungere comunque un obiettivo comune condiviso. In questo contesto sono sovente le donne a saper meglio padroneggiare la flessibilità necessaria. Purtroppo questo fenomeno si frammenta e cessa quasi di esistere man mano che si sale nella scala gerarchica, ma questo sappiamo vale un po’ in tutti i settori. La mossa coraggiosa per un partito, sarebbe quindi quella di ricercare una rappresentanza bilanciata fra candidati e candidate di un’elezione; ma come fare, in pratica? Si tratta in sostanza di identificare proposte concrete basate sui valori propri che un partito vuole trasmettere a cittadine/i, e di avere le persone giuste, con la visione giusta, per farlo. Sicuramente non mancano gli uomini-candidati, ma non è ancora così per le donne-candidate, che vanno dunque cercate in modo concreto, proattivo. In particolare, questo vale soprattutto per quei partiti storicamente poco attenti alle visioni congiunte portate da elementi di entrambi i sessi, come PLR e PPD; non è così intuitivamente per la Sinistra e i Verdi. Non sono invece in grado di trovare evidenze concrete nella Lega dei Ticinesi.