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L'OSPITERighini smentisce Mario Branda, anche se non se ne accorge…

21.03.19 - 10:34
Matteo Pronzini, deputato MPS
tipress (archivio)
Righini smentisce Mario Branda, anche se non se ne accorge…
Matteo Pronzini, deputato MPS

Il presidente del PS Righini ha replicato in due occasioni, seppur informalmente, alla nostra lettera aperta sull’atteggiamento di Mario Branda all’ultima assemblea dell’Associazione Giù le mani. Nella sua reazione su Face-book è “fuori tema”: difende la scelta del P a favore del progetto FFS-Cantone-Città. Ha tutto il diritto di farlo, come lo ha Branda, come lo ha chiunque: non è questo il tema della discussione.

Il tema in discussione è la provocazione di Mario Branda il quale ha tentato di delegittimare l’Associazione e i suoi dirigenti, coloro che hanno condotto lo sciopero del 2018, affermando che l’Associazione non poteva decidere sulla destinazione dei fondi per la campagna a sostegno dell’iniziativa.

E su questo, senza rendersene conto, Righini ha sconfessato Branda. Diciamo “senza rendersene conto” perché Righini afferma, su La Regione di lunedì scorso: “penso che il nocciolo della questione non sia la modalità del finanziamento della campagna”. E invece il problema è tutto lì. Ma poi Righini, senza accorgersene e forse male informato, continua sostenendo che se l’Associazione “… ritiene di usare i propri fondi in favore della campagna, è giusto che eventuali posizioni contrarie vengano espresse nel luogo preposto a farlo, ossia l’assemblea, rispettando le opinioni altrui, anche quando queste opinioni non sono condivise dalla maggioranza…”.

Eccolo il problema: Branda pensa proprio il contrario, cioè che non dovesse essere l’assemblea a pronunciarsi, e quindi a decidere tra opinioni favorevoli (era la proposta del comitato) e contrarie (Branda e un altro partecipante si sono pronunciati in questo senso). Branda ha affermato che quella assemblea non era legittimata a decidere. Ed è un differenza di fondo. Una posizione che ho definito “immorale” per una ragione chiara a tutti: Branda sapeva e sa benissimo che quella assemblea era totalmente legittimata a decidere. Da qui un atteggiamento moralmente deprecabile, quando si mente sapendo di mentire!

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