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OSPITEI liberali ora danno ragione ai comunisti sulle borse di studio?

13.02.19 - 15:15
Gioventù Comunista
I liberali ora danno ragione ai comunisti sulle borse di studio?
Gioventù Comunista

È sempre bello vedere come in campagna elettorale si riesca ad essere tutti attenti alle questioni più sentite dalla popolazione, anche quella più giovane, e costatiamo dunque che anche il deputato liberale Nicola Pini difende ora le borse di studio. Ovviamente ci felicitiamo di come il tema sia ampiamente condiviso. Eppure la situazione fuori dal periodo elettorale è ben diversa. Ad inizio 2018 è stata lanciata infatti dal sindacato studentesco SISA una petizione che chiedeva l’aumento del tetto massimo delle borse di studio e l’abbassamento dell’ammontare minimo per poter ricevere tali aiuti, e una serie di altre misure che puntavano al rafforzamento degli aiuti allo studio. 

Questa petizione non è stata però minimamente appoggiata dai liberali e nemmeno i GLRT si sono distinti mobilitandosi a suo sostegno, al contrario di quello che lascia intendere Pini, facendoli sembrare sempre in prima linea in difesa degli interessi degli studenti. E’ emblematico in tal senso come, proprio durante l’audizione dei promotori di tale petizione in Commissione scolastica nel giugno dello scorso anno, fossero proprio i deputati del gruppo liberale a criticare compatti quello che oggi Pini invece loda!

A ciò va aggiunto che il PLR ha pur sempre la maggioranza relativa in parlamento: ci chiediamo quindi perché, se il tema risulta così importante per i liberali, esso non venga affrontato in tale sede, dove invece tutto tace. L’incoerenza di queste uscite rispetto al reale stato delle cose ci puzza sempre di più, tanto più che alla fine il deputato Nicola Pini parla di “pari opportunità di partenza”, soprattutto per quelle famiglie che non possono permettersi di sostenere i costi di una formazione. Ovviamente un concetto che noi condividiamo, ma a quel punto ci chiediamo allora come mai i liberali non riconoscano la necessità di un salario minimo. Perplime insomma il grande divario tra le dichiarazioni dei liberali e le loro azioni effettive: se volessero davvero, i liberali avrebbero la forza per dare seguito a certe proposte, ma evidentemente questo succede solo a parole, in periodi in cui tutti diventano (stranamente) … comunisti! Benvenuto compagno Pini!

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