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L'OSPITESalvare l’ambiente, lo si fa anche a tavola!

01.02.19 - 15:00
Andrea Farioli, Gioventù Socialista Ticino
Salvare l’ambiente, lo si fa anche a tavola!
Andrea Farioli, Gioventù Socialista Ticino

Quando si vuole affrontare il problema ambientale bisogna essere coscienti che i cambiamenti climatici e nell’ecosistema sono causati da numerosi fattori. È importante quindi riconoscere una molteplicità delle cause dalle quali consegue il problema ambientale in cui ci troviamo oggi.

Uno dei fattori più importanti dei cambiamenti dell’ecosistema è la trasformazione delle terre (ad esempio tramite il disboscamento, asfaltatura, ecc.). Questo fattore incide per l’80% sulla salute dell’ecosistema, lo afferma lo studio Assessing the Environmental Impacts of Consumption and Production redatto da un organo dell’ONU “UNEP” (programma delle Nazioni Unite per l’ambiente). Secondo lo stesso studio al giorno d’oggi una grande proporzione delle terre mondiali è utilizzata dal settore agricolo, il quale comporta anche il 70% del consumo totale d’acqua. I processi agricoli sono inoltre poco efficienti comparati ad altri processi industriali. Questo è soprattutto vero quando si parla di prodotti animali. In questo settore infatti è il metabolismo dell’animale a creare problemi di inefficienza.

Al momento una grande parte dei raccolti agricoli mondiali sono destinati al settore dell’allevamento con lo scopo di portare carne e latticini nei supermercati. Secondo dei dati statistici elaborati nel 2010 dalla FAO, entro il 2050, calcolando l’incremento della domanda di carne e latticini dovuti all’aumento della popolazione mondiale, il settore dell’allevamento di animali consumerà circa il 40-50% della produzione totale di cereali.

Secondo il professor Edgar Hertwich: “i prodotti animali causano più danni che la produzione di minerali da costruzione, come la sabbia o il cemento, la plastica o i metalli. La biomassa e i foraggi sono dannosi quanto i carburanti fossili”. L’agricoltura e in particolare i prodotti animali sono responsabili del 38% dell’utilizzo totale di terre e del 19% delle emissioni totali di gas serra. Questo impatto continuerà ad aumentare a causa della crescita della popolazione che incrementerà ancora i consumi.

Tuttavia, è possibile invertire questa tendenza. Non dimenticandoci di tutti gli impegni da mantenere verso l’ambiente, dovremmo cercare di diminuire drasticamente il nostro consumo di prodotti animali e protestare contro l’assurda quantità di carne e latticini prodotta, consumata e sprecata in questo mondo. Anche per questa ragione è importante fare sentire la nostra voce il 2 febbraio allo sciopero per il clima di Bellinzona.

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