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L'OSPITEFare appello alle nuove tecnologie come la domotica, la robotica. Sì, ma non solo

11.01.19 - 15:00
Rosanna Camponovo-Canetti, Consigliere comunale PS
TiPress
Fare appello alle nuove tecnologie come la domotica, la robotica. Sì, ma non solo
Rosanna Camponovo-Canetti, Consigliere comunale PS

Invecchiare al proprio domicilio è il comprensibile desiderio di tutti noi. Sempre più numerose le proposte tecnologiche innovative, prodotti e servizi che entrando nelle nostre case, offriranno maggiore autonomia agli over 60, dai giovani anziani su, su, fino ai grandi anziani, che un giorno, si dice, "potranno gestire tutto dal divano con un telecomando". Invenzioni geniali, che sicuramente semplificheranno la vita.

Un’abitazione certo, può svelto diventare scomoda, inadatta, anche pericolosa in certi casi.

Benvengano quindi le nuove tecnologie che giocheranno un ruolo importante per il compimento dei lavori quotidiani e la creazione di un ambiente più sicuro. Negli ultimi anni, "le abitazioni intelligenti" si stanno sviluppando in maniera esponenziale. Riguardano diversi settori: la salute, l’alimentazione, la comunicazione, l’habitat, l’igiene, i viaggi, i trasporti, la sicurezza, la vita quotidiana. Oltre che sorgente di benessere per la persona, cambieranno anche il quotidiano degli addetti all’assistenza e cura a domicilio. Ma che posto occuperanno l’animazione, l’accompagnamento, in mezzo a questa farandola di parole chiave come domotica, robotica? Dietro questi termini che nessuno vuole assolutamente bandire, si nasconde qua e là, uno strato sottile, oggi, a mia conoscenza, ancora troppo poco sviluppato: l’animazione a domicilio per persone in situazione di handicap o in perdita di autonomia.

Certo, non si tratta né di una soluzione tecnologica, né tanto meno tecnica, ma solo di un’azione indispensabile nei servizi alla persona a domicilio, che contribuisce però ad una migliore presa a carico della persona da accompagnare.

Sappiamo tutti che la sofferenza maggiore delle persone anziane è spesso la solitudine, in particolare quando il coniuge, i parenti, gli amici, i conoscenti uno dopo l’altro entrano in istituto, decedono o si allontanano. Come fare quando per i più svariati motivi, come una mobilità ridotta, non si possono raggiungere i diversi centri sparsi sul territorio o quando i posti disponibili non coprono magari il fabbisogno? Ricordiamoci inoltre che non tutte le città possono valersi del label “ Città, amica degli anziani ”, cioè città pensate per i seniors, come ben descritte dall’OMS!

Come detto tutti vogliamo rimanere il più a lungo possibile a casa. Oltre alle appassionanti tecnologie innovative, comodità alle quali qualcuno già guarda, soluzioni a volte costose che non tutti tra l’altro possono permettersi finanziariamente, entrano in gioco, in considerazione le numerose offerte di enti, gruppi ed associazioni che attraverso slogan di vario genere propongono interessanti offerte come ”Assistenza e cure a domicilio secondo le vostre esigenze, ovunque per tutti, salute e autonomia a casa vostra, prestazioni di base, prestazioni specialistiche, pulizia e cura della casa, attenzioni costanti e su misura e tante altre altre”. Ma a volte mi chiedo come saranno in futuro i momenti di ascolto, di compagnia, di attività ludiche, di socializzazione, di animazione a domicilio!

Un servizio di animazione a domicilio, gestito da specialisti come l’ arteterapista, l’ergoterapista, lo psicomotricista, lo specialista di attivazione, piuttosto che da volontari preparati e oggi in particolare dal custode sociale di paese, la nuova ed interessante figura creata anche per sgravare i famigliari curanti, per collaborare con i SACD e soprattutto per “vegliare” sugli utenti degli appartamenti a misura di anziano, è un’operazione che ha certamente un costo elevato ma, secondo me, è insostituibile. Ricordiamoci sempre che bere un caffè, leggere un giornale, giocare ad un gioco di società, ascoltare musica, uscire per fare le spese o a passeggio, dipingere, disegnare, chiacchierare, lavorare sui ricordi, queste e molte altre attività, se eseguite con qualcuno, permettono alla persona di sentirsi utile, di evitare di ripiegarsi su sé stessa, procurano piacere, danno o ridanno senso alla vita, rompono il ritmo quotidiano, scongiurano insomma gli effetti indesiderati della solitudine, dell’isolamento sociale. Più contatti umani, maggiore ascolto, meno medicamenti.

Benvenuti quindi l’animazione a domicilio ed i vari modelli che le scienze umane e sociali sapranno proporre per accogliere degnamente gli anziani, per non lasciarli soli sul divano in compagnia del solo freddo comando a distanza o domani, di un robot!

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