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L'OSPITEEssere socialisti oggi

19.12.18 - 18:00
Matteo Muschietti – socialista
Essere socialisti oggi
Matteo Muschietti – socialista

Chi scrive milita nel Partito Socialista dagli inizi degli anni 70 del secolo scorso. Mi sono sempre trovato a mio agio anche quando proponevo riforme non condivise da tutti i socialisti. E’ un partito aperto, libero, fiero, progressista. Domenica ho partecipato al congresso di Arbedo. Anche se non più giovane, mi sono sentito a casa mia. L’umanità di tutti i presenti è veramente una cosa eccezionale. Capire chi ha bisogno di essere aiutato in questi momenti difficili è nel DNA di tutti i partecipanti al raduno socialista. E’ un partito ricco di storia a tutti i livelli: internazionale, nazionale e ticinese.

Oggi più che mai c’è bisogno nella nostra società di una componente socialista. Questa presenza è un bene per il nostro Governo che mi auguro ripetersi in futuro, perché così si assicura alla nostra popolazione la certezza che i ceti meno abbienti ed il ceto medio saranno sempre difesi. Se vogliamo una società più giusta e umana, dove tutti possono avere udienza ed essere capiti, la figura di un esponente socialista in governo non può mancare. Oltre ad essere uno stimolo importante per il pluralismo, la trovo indispensabile per dare un giusto equilibrio alla politica, permettendo anche agli ultimi di poter contare.

La vitalità dei socialisti esiste, ed il cambio generazionale in atto assicura un avvenire per il nostro partito. I giovani ci sono, vibrano di ideali e sono pieni di risorse propositive per cambiare in meglio la nostra società, oggi basata in gran parte sul profitto di pochi e la povertà di molti. Gli anziani nel partito sono tanti, ma sono pronti, unitamente ai giovani a formare la nuova spina dorsale del partito.

Non è ancora tempo di sentire i rintocchi funerei delle campane che annunciano la morte del PS, come detto con sarcasmo dalla destra per sminuire i nostri grandi pregi. È tempo di suonare l’adunata delle coscienze e soffiare un alito di vita, di vera vita, a questa società morente e sempre più immorale. È tempo di arginare questa emorragia che disperde il valore della qualità della vita in comune e promuove un gretto e incontrollato individualismo che spiana la strada alla barbarie economica e allo sciacallaggio di anima e cuore, troppo assorbiti da una frenesia non più a misura d’uomo che porta frustrazione, sofferenza e diseguaglianze. Il socialismo è nato per dare calore e dignità allo stare insieme, per dar voce a una solidarietà troppo spesso messa a tacere dal bombardamento di falsi miraggi che riducono la nostra umanità.

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