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L'OSPITENo all'iniziativa per l'autodeterminazione

06.11.18 - 11:00
Associazione Bancaria Ticinese (ABT)
Keystone
No all'iniziativa per l'autodeterminazione
Associazione Bancaria Ticinese (ABT)

L’Associazione Bancaria Ticinese (ABT) è contraria all’iniziativa popolare per l’autodeterminazione e raccomanda un NO in vista della votazione federale del prossimo 25 novembre.

L’iniziativa popolare esige che, in caso di divergenze tra la Costituzione federale e gli obblighi della Svizzera in materia di diritto internazionale, quest’ultimi debbano essere disdetti o adattati alla Costituzione e alle leggi federali.

Insicurezza giuridica
Questa iniziativa destabilizza il quadro giuridico svizzero e crea grande insicurezza a livello nazionale e internazionale. In questo modo viola anche i principi fondamentali del diritto internazionale stabiliti a livello mondiale, secondo i quali nessun Paese può invocare il diritto nazionale per giustificare il mancato rispetto di un trattato internazionale.

Inoltre, il testo dell’iniziativa è formulato in maniera poco chiara e talvolta contraddittoria: importanti questioni restano senza risposta e ciò aumenta ulteriormente l’incertezza giuridica.

Trattati internazionali a rischio
Gli effetti sui futuri negoziati internazionali sarebbero ancora più a rischio. Quale Paese sarebbe disposto ad accordarsi con la Svizzera sapendo che un cambiamento unilaterale delle regole sarebbe possibile in ogni momento? La conclusione di nuovi trattati di libero scambio e il riconoscimento delle procedure d’equivalenza, per esempio delle borse europee, sarebbe reso difficile, se non impossibile. Un colpo d’arresto simile sarebbe disastroso per l’industria d’esportazione e per la prosperità del Paese.

Il settore bancario e finanziario fa parte delle aziende esportatrici e dipende strettamente dall’apertura economica della Svizzera. Di fatto, l’iniziativa in questione creerebbe un fattore di svantaggio competitivo che metterebbe la Svizzera e soprattutto i Cantoni di frontiera come il Ticino in una posizione molto scomoda, con un rischio importante di perdita di posti di lavoro.

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