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L'OSPITENuovi posti di lavoro nella sicurezza cibernetica

05.11.18 - 15:47
Marco Passalia, Deputato PPD in Gran Consiglio
Nuovi posti di lavoro nella sicurezza cibernetica
Marco Passalia, Deputato PPD in Gran Consiglio

Con la recente mozione parlamentare denominata “Posti di lavoro nuovi e innovativi portando in Ticino il centro di competenza federale di sicurezza cibernetica”, il PPD vuole andare al di là della sensibilizzazione della popolazione sul tema chiedendo il rafforzamento delle competenze in ambito di sicurezza cibernetica. Come? Semplicemente andando a chiederlo alla Confederazione. Infatti, nell’ambito della strategia nazionale per la protezione della Svizzera contro i rischi cibernetici, il Consiglio federale ha recentemente comunicato che entro la fine del 2018 deciderà la futura creazione di un centro di competenza di sicurezza cibernetica. Il Ticino - se si attiverà - potrà cogliere questa opportunità di incrementare le proprie competenze tecniche in un ambito strategico a livello nazionale ed internazionale.

La domanda sorge spontanea: ma c’è veramente un’esigenza di creare un organo ufficiale che si occupi di sicurezza cibernetica? La tecnologia fa parte della nostra vita quotidiana e siamo costantemente circondati da oggetti interconnessi ed interattivi. Nonostante ciò non siamo pronti ad affrontare i rischi del mondo cibernetico. Infatti, se fino a poco tempo fa si reputava che un attacco informatico potesse arrecare solo danni informatici, l’attualità ci conferma che un attacco cibernetico può avere anche conseguenze cinetiche, ovvero danni materiali a persone e cose. Wannacry, Petya ed Equifax sono solo alcuni recenti attacchi cibernetici noti a livello internazionale - molti altri attacchi meno noti sono sistematicamente in atto - e hanno mostrato come la privacy di ogni cittadino è messa in continuo pericolo da potenziali scorribande all’interno dei database di banche, aziende pubbliche, sistemi sanitari, ecc. A differenza del mondo reale, il mondo virtuale non è pronto a combattere queste minacce che toccano persone fisiche, aziende private, istituzioni private e pubbliche nonché l’amministrazione pubblica. Attualmente sebbene vi sia un monitoraggio e una maggiore consapevolezza di questa tipologia di attacchi, manca un’autorità definita e competente nell’ambito della sicurezza cibernetica seppur attualmente in fase di definizione a livello federale. In questo contesto, in Ticino negli ultimi anni non solo si è sviluppata la facoltà di scienze informatiche (USI) che nell’ambito della sicurezza cibernetica beneficerebbe anche delle competenze legate alla facoltà di comunicazione e di economia, ma ha trovato grande spazio anche la SUPSI con il Laboratorio di informatica forense e l’istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale, senza dimenticare vari enti parastatali e aziende private che potrebbero certamente contribuire alla creazione di un centro di competenze di interesse nazionale ed internazionale.

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