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OSPITE«Caro Partito Socialista...»

02.10.18 - 10:55
Danilo Forini, direttore Pro Infirmis Ticino e Moesano
«Caro Partito Socialista...»
Danilo Forini, direttore Pro Infirmis Ticino e Moesano

Caro Partito Socialista,

dal 2010 sono direttore di Pro infirmis Ticino e Moesano, organizzazione nazionale che si occupa da quasi cento anni di promuovere la qualità di vita delle persone con disabilità.

I miei studi, il mio lavoro di assistente sociale, le mie esperienze di vita a stretto contatto con la gente hanno forgiato in me una sensibilità politica attenta agli “ultimi”. Sono convinto che ogni essere umano abbia diritto di beneficiare di pari opportunità e di assoluta pari dignità attraverso la formazione, un salario equo, la possibilità di partecipazione sociale e se necessario attraverso la solidarietà della collettività.

In qualità di cittadino-elettore ho sempre trovato al tuo interno, caro PS, i politici più attenti ai bisogni di chi parte svantaggiato e lotta e spera in condizioni di vita migliori. Tuttavia avendo la fortuna di svolgere una mansione professionale che mi permette di sviluppare concretamente il mio impegno sociale mi sono sempre tenuto ben distante dalla politica partitica.

Purtroppo, negli ultimi anni faccio sempre più fatica a ritrovare nei partiti di sinistra quell’attenzione ai bisogni concreti dei cittadini. Tanta ideologia, tanta strategia elettorale, tanti discorsi contorti e spesso “incapibili”. Soprattutto tanta distanza dalla vita reale delle persone.

Seppur tentato dalla scheda bianca e dall’assenteismo, ho invece deciso di rispondere positivamente alla richiesta della tua “commissione cerca” per la definizione delle liste del Consiglio di Stato. Ho deciso di mettermi in gioco e provare, nel mio piccolo, a partecipare maggiormente alla vita pubblica.

La Direzione ha deciso di proporre altri candidati, che godono per altro della mia stima. Tra le motivazioni della mia esclusione, in sintesi, è stato detto che ho l’handicap di non disporre della necessaria lunga militanza nel partito.

Non essendomi autoproposto, ma avendo semplicemente risposto ad una richiesta di disponibilità, a scanso di equivoci, chiarisco che accetto la decisione della Direzione e attendo serenamente le conferme del Comitato cantonale e del Congresso.

Ritorno in buon ordine nella periferia del PS, ma permettimi, caro PS, di esprimere un augurio per il futuro.

Credo fortemente che la diversità sia una ricchezza. Che riconoscere, accogliere, valorizzare le differenze renda una collettività, una squadra di calcio come un partito, più ricchi e più forti. Un movimento che si vuole progressista deve forzatamente aprirsi verso l’esterno e non chiudersi su se stesso nel tentativo di addomesticare correnti, pensieri e personaggi.

Sogno un PS più Movimento e meno Partito. Attento ai compagni di lunga data, ma aperto anche alla società civile. In definitiva un movimento vicino alle persone, alle loro individualità, ai loro bisogni e ai loro sogni. Non lasciamo questa prerogativa solamente alla Lega dei ticinesi.

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